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Economia Montegrotto Terme / Largo Traiano

Montegrotto, protesta dei termali sul tetto dell'hotel Bertha occupato

Tre dipendenti della struttura alberghiera, chiusa da mesi, sono saliti sulla copertura travisati con tutta bianca, cappuccio e fazzoletto in viso per rivendicare i propri diritti in un momento di crisi per il comparto

Silos (dell'Alcoa a Portovesme), torri (dell'Ilva a Taranto), campanili (di San Marco a Venezia per la Vinyls), cupole (di San Pietro a Roma per l'imprenditore triestino) e ora anche tetti degli hotel. "Sale", in tutti i sensi, la protesta dei lavoratori.

IL VIDEO: LA PROTESTA VISTA DALL'ALTO

LA PROTESTA. Tre dipendenti dell'hotel Bertha a Montegrotto sono saliti sul punto più alto della struttura alberghiera chiusa da mesi. Travisati con tutta bianca, cappuccio e fazzoletto in viso per rivendicare i propri diritti in un momento di crisi per il comparto hanno spiegato con l'aiuto di un megafono le ragioni della loro protesta.

IL VIDEO/1: LAVORATORI TERMALI SUL TETTO DELL'HOTEL

L'OCCUPAZIONE. Tre i giorni di occupazione dell'albergo annunciati dal sindacato Adl Cobas di Padova, che dovrebbe concludersi mercoledì con, alle 15, la convocazione di un'assemblea pubblica di discussione sui problemi del termalismo proprio nella sede dell'hotel occupato.

IL VOLANTINO: LE RAGIONI  E LE PROPOSTE DEL SINDACATO

LE MOTIVAZIONI. "L’hotel Bertha è chiuso da mesi, per problemi legati alla proprietà - spiega il sindacato in un comunicato - e i 28 dipendenti si trovano oggi in una situazione paradossale, sono a casa senza vedere un euro perchè, sebbene sia stata firmata la cassa integrazione in deroga in Regione, non è stata presentata la documentazione necessaria da parte del gestore Antonio Ramundo, che è sparito. Il paradosso sta nel fatto che nonostante esistano ammortizzatori sociali, coloro i quali sono responsabili della garanzia del reddito dei propri dipendenti, cioè i datori di lavoro, non si preoccupano nemmeno di inviare i documenti". "Nonostante Ie promesse fatte sia dal gestore, sia dalla proprietà - aggiungono nel volantino distribuito per l'occasione - a tutt'oggi c'e il nulla assoluto: non ci sono prospettive, nè di riapertura, nè di vendita della struttura".

BERTHA MA NON SOLO. Per l'Adl Cobas questa però è anche l'occasione per "aprire una nuova battaglia assieme a tutti i lavoratori del bacino termale contro la crisi eccezionale che sta attraversando il nostro territorio. Questa la "piattaforma di lotta": no al tempo determinato, reddito garantito per tutto l'anno, l'acqua termale è un bene comune sfruttato solo da privati e deve essere messa al servizio della collettività, termalismo sociale per sostenere l'occupazione e per estendere i benefici anche ai lavoratori, riapertura dell'istituto Inps di Battaglia Terme, utilizzo dell'acqua termale come energia geotermica.

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