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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Gli hotel di Padova i meno cari d’Italia

Monica Soranzo (Padova hotels Ascom Confcommercio): “Margini sempre più stretti e aziende sempre più in difficoltà”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

“Come volevasi dimostrare”. Non è per nulla sorpresa Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels, il raggruppamento degli albergatori dell’Ascom Confcommercio di Padova, di fronte ai dati diffusi da Hotel Price Index che ha analizzato i costi degli alberghi italiani assegnando a Padova il ruolo di “città più conveniente d’Italia” con una media di 79 euro per notte ed una diminuzione del 2% rispetto al 2011. “L’analisi – continua Soranzo – non fa altro che ribadire ciò che da qualche mese andiamo sostenendo, ovvero che i nostri margini stanno sempre più affievolendosi con grave danno per l’economicità delle nostre imprese”.

Non dunque una situazione positiva. “Di sicuro – continua la presidente degli albergatori dell’Ascom – non è una situazione positiva per il comparto sempre più in difficoltà di fronte all’aumento dei costi e alla tassazione che, per quanto ci riguarda, deve anche scontare l’effetto tassa di soggiorno che, evidentemente, ha pesato e continua a pesare. Se proprio vogliamo trovare un aspetto positivo (e di questi tempi è sempre più difficile cimentarsi in questa operazione) direi che dobbiamo sperare che l’analisi abbia grande risonanza e che i turisti privilegino Padova nelle loro scelte magari già a partire dalle prossime vacanze pasquali”.

L’impressione, però, è che ci sia poca trippa per gatti. “Purtroppo – conclude Soranzo – Padova fatica a comunicare all’esterno le proprie eccellenze e viene vissuta come una città da visitare nei ritagli di tempo che rimangono rispetto ad una visita a Venezia o a Verona. In questo senso dobbiamo crescere e dobbiamo farlo, anche grazie alla Dmo, la Destination Management Organisation, mettendo sul piatto tutta la nostra offerta che, a dire il vero, non è seconda a nessuna se consideriamo che siamo città d’arte, abbiamo i colli, le terme, le città murate, i luoghi religiosi, la convegnistica e persino la fluvialità. Dobbiamo valorizzare tutto questo e dobbiamo farlo nel più breve tempo possibile pena quello di risultare, anche il prossimo anno, in testa a questa poco invidiabile classifica”.

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