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Economia

Più Impresa: alle imprenditrici agricole i finanziamenti Ismea per investire nelle aziende

Da uno studio di Coldiretti quasi il 38% della titolarità delle nuove imprese è di donne: «Un dato rilevante che legato alla capacità di spesa veneta dei fondi europei traccia un profilo particolare dell’imprenditoria agricola»

Dopo i giovani anche le donne hanno “rastrellato” i finanziamenti di “Più impresa” il bando promosso a livello nazionale da Ismea che con l’occasione rende noto che le domande presentate dalle imprenditrici hanno superato la dotazione disponibile e dunque il portale, almeno per ora, è chiuso. Un’ulteriore conferma della propensione a investire delle donne dei campi, un trend segnalato già dall’ultimo censimento dell’Istat. Le imprenditrici agricole che svettano per l’impegno nelle attività multifunzionali sono dunque in prima linea anche per lo sviluppo e l’innovazione.

Ismea

“Più Impresa” è la misura gestita da Ismea finalizzata a favorire il ricambio generazionale e ampliare le imprese condotte da donne. Più Impresa si rivolge a micro, piccole e medie imprese . Sono ammessi investimenti fino a 1.500.000. L’agevolazione prevede un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili, di durata fino a 15 anni, un contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35% delle spese ammissibili.
Vengono ammessi al finanziamento progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo. Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo via libera ad agevolazioni in regime de minimis nel limite massimo di 200.000 euro.

Strumenti

«È un ottimo segnale - afferma Chiara Bortolas, Responsabile Donne Coldiretti - anche perché dimostra come ci sia bisogno di strumenti adatti che rispondano alle reali esigenze delle donne che decidono di fare impresa in agricoltura. In Veneto lo strumento finanziario più gettonato è il Programma di Sviluppo Rurale. Da uno studio di Coldiretti quasi il 38% della titolarità delle nuove imprese è rosa. “Un dato rilevante – commenta  Bortolas  – che legato alla capacità di spesa veneta dei fondi europei traccia un profilo particolare dell’imprenditoria agricola. La campagna è il luogo dove più si esprime la vocazione all’accoglienza, al benessere e ai servizi sociali e quindi alla multifunzionalità».

Agricoltrici

La propensione delle agricoltrici si registra per gli investimenti rivolti appunto alla diversificazione (42,3%) ovvero per gli interventi inerenti alla realizzazione di agriturismi, fattorie didattiche e solidali oltre che per  le produzioni “non agricole” quali ad esempio gli estratti dalle piante: olii essenziali,  biocosmesi, integratori alimentari. La presenza delle donne ha completamente rivoluzionato il settore agricolo. «Nonostante le difficoltà comuni al lavoro femminile in tutti i settori, l’agricoltura viene vista sempre più come un’opportunità concreta dalle giovani donne. Il rinnovato fascino della campagna per le donne – conclude Bortolas - si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo».

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