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Economia

Imprese, 450 in meno in 6 mesi Confindustria: "Stasi distruttiva"

I numeri si riferiscono alla sola provincia di Padova nel primo semestre del 2013 e riguardano il settore manifatturiero e quello delle costruzioni

"Uno scenario da stasi distruttiva che certifica la persistente durezza della crisi, a cui non si accompagnano un adeguato ricambio né aspettative di vita", con queste parole Confindustria Padova commenta i dati dell'ultimo rapporto che mette nero su bianco il saldo negativo tra aperture e chiusure di imprese manifatturiere e delle costruzioni nel primo semestre 2013. Nella provincia euganea il bilancio è di 449 imprese in meno, a determinarlo, hanno concorso il basso numero di iscrizioni (640) e l’elevato livello di cessazioni (1.089).

TREND NEGATIVO. Non conforta anche il trend delle iscrizioni tra gennaio e giugno, a Padova pari al -4,8% su base annua. Una dinamica che appare ancora più negativa se confrontata con la vitalità delle iscrizioni nel primo semestre 2008, a un passo dall’inizio della crisi (-38,6% a Padova). Quanto allo stock delle imprese industriali attive, al 30 giugno 2013 a Padova sono 25.405, 585 in meno rispetto al 30 giugno 2012 (-2,3%). 

IL COMMENTO. "Creare un ecosistema fertile per la nuova impresa è la priorità - dichiara, commentando i dati, il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin - perché è solo dalle imprese che vengono la crescita e il lavoro. Da qui dobbiamo ripartire, con obiettivi chiari e condivisi dalla politica e dalle parti sociali. In Veneto la capacità di fare impresa è solo appannata dalla crisi, ma non spenta. Dobbiamo liberarne le potenzialità rimuovendo i lacci e mettendo in campo una politica industriale che incoraggi gli investimenti". "Serve una forte iniezione di fiducia e di risorse - continua Pavin -. Oltre a quelle del credito, indispensabili per dare operatività alle imprese, serve mettere a frutto con intelligenza quelle messe a disposizione dall’Europa, accelerando la spesa delle risorse disponibili e ancora di più, in vista del ciclo di risorse 2014-2020, intensificando il dialogo con le istituzioni territoriali per la predisposizione delle misure della prossima programmazione".

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