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Economia

Super tassa per le imprese padovane: Imu all’8,15‰, +75,3% rispetto all’Ici

L'allarme arriva da Confindustria Padova, che stima l'impatto dell'aumento medio dell'aliquota, già previsto dalla metà dei comuni della Provincia, attorno ai 103 milioni di euro. Per il capoluogo il gettito raddoppia rispetto allo scorso anno

Doccia fredda in vista per il sistema produttivo padovano: la metà dei Comuni della Provincia ha alzato, o sta pensando di alzare, l'aliquota base della nuova imposta municipale unica - che da quest’anno sostituisce l'Ici - sugli immobili d'impresa. Il dato medio arriva all’8,15 per mille, rispetto al 7,6 di partenza fissato dal decreto Salva Italia a dicembre 2011. Insomma, si profila una super tassa di fine anno per le imprese, che allunga la spirale dei rincari - dai carburanti alle addizionali Irpef, a elettricità e gas - e incrementa il prelievo tributario, con il rischio di provocare un ulteriore avvitamento della crisi. “Il saldo Imu presenterà un conto salato alle imprese, alzando un livello di tassazione già ai limiti della sostenibilità - avverte il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin - Così si mette a dura prova la resistenza delle imprese, specie le più piccole, già in sofferenza in un contesto di recessione e crisi di liquidità, e si spinge chi può farlo a spostare in altri Paesi le produzioni, per sopravvivere”.

LA STIMA. Confindustria Padova, utilizzando i dati dell'Agenzia del Territorio, ha stimato l'impatto dell'Imu sul sistema produttivo provinciale: fabbricati ad uso produttivo, laboratori artigianali e magazzini, più gli alberghi. Il 52% dei Comuni ha aumentato l'aliquota sugli immobili d'impresa, o è orientato a farlo. Nessun ente prevede aliquote inferiori all'ordinaria né specifiche eccezioni o agevolazioni. L'impatto stimato sulle imprese padovane è dunque un gettito di 103 milioni di euro, di cui il 71,1% a carico dei fabbricati produttivi, con un maggiore esborso di 44,3 milioni (+75,3%) rispetto al gettito Ici (58,8 milioni). Nel solo Comune capoluogo, che ha fissato al 9,6 per mille l'aliquota Imu per gli immobili d'impresa, il gettito stimato è di 21,7 milioni, esattamente il doppio del 2011 (10,8 milioni). E non è detto che l'onda dei rincari sia finita. I Comuni avranno probabilmente tempo fino al 30 novembre per rivedere le aliquote in via definitiva (con la facoltà di maggiorarle o di ridurle). E in molti casi la via dei rincari sembra tracciata.

L’APPELLO.  “C'è ancora tempo per correggere il tiro e non penalizzare chi resiste nel nostro territorio, produce e può creare lavoro”. Il presidente di Confindustria Padova rinnova l'appello, già rivolto in aprile, ai sindaci dei 104 Comuni padovani “a deliberare l'aliquota minima, ai fini del calcolo dell'Imu dovuta per il 2012, sui fabbricati strumentali all'attività produttiva o i laboratori artigianali”.“Sappiamo bene che ristrettezze di bilancio, tagli dei trasferimenti e patto di stabilità lasciano pochi margini agli amministratori - continua Pavin - Ma chiediamo di valutare con attenzione l'impatto, economico e sociale, che un ulteriore aumento della pressione tributaria potrebbe avere sulle imprese. Al tempo stesso, chiediamo ai sindaci padovani scelte coraggiose, peraltro già adottate da alcuni Comuni veneti, volte a premiare l'impresa che resiste e la nuova occupazione: penso ad aliquote ridotte per i capannoni utilizzati direttamente dal proprietario per l'attività produttiva, o per chi assume disoccupati giovani e over 50”.

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