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Economia

Imu e multiproprietà, il presidente di Federcontribuenti Veneto Paccagnella fa chiarezza

“Almeno quando c’era l’Ici i multiproprietari affidavano il pagamento all’amministratore del condominio. Ora invece, per rendere onore alla semplificazione burocratica, ogni proprietario di quote millesimali dovrà arrangiarsi"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

E’ forse l’imposta più temuta e odiata dai contribuenti italiani, dai contorni spesso oscuri, al punto che nemmeno gli addetti ai lavori sanno bene come gestirla e, soprattutto, come arginare la rabbia di chi, già frustrato per il salasso della nuova tassa, al momento di pagare si ritrova davanti un muro di burocrazia. Ma c’è un aspetto in più da considerare, e cioè i nodi da sciogliere per i proprietari di quote in multiproprietà.

“Non saprei riportare il numero esatto di telefonate giunte presso i nostri uffici di persone, proprietarie di multiproprietà, che non hanno la benché minima idea di se e come pagare il nuovo balzello – racconta Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti Veneto, l’associazione che, proprio sulla tutela dei multiproprietari, ha costruito negli anni una larga fetta della propria credibilità – Posso dire che sono moltissime. In questa materia regna il caos più totale e serve quindi fare un po’ di chiarezza”.

Ed eccola la chiarezza: tanto per cominciare, i multiproprietari sono soggetti al pagamento dell’Imu, come lo erano al pagamento dell’Ici. Con una differenza sostanziale rispetto al passato. “Almeno quando c’era l’Icii multiproprietari affidavano il pagamento all’amministratore del condominio – ricorda col sorriso amaro Paccagnella – ora invece, per rendere onore alla semplificazione burocratica, ogni proprietario di quote millesimali dovrà arrangiarsi. Questo perché il Ministero delle Finanze non si è occupato minimamente della questione, lasciando di fatto un vuoto normativo e dunque annullando la norma che attribuiva facoltà di pagare l’Ici per conto di tutti i multiproprietari all’amministratore del condominio o della comunione il quale, molto semplicemente, andava poi a caricala sui singoli proprietari con addebito all’interno del rendiconto annuale”.

“Ciascun multiproprietario dovrà pertanto farsi i conti della propria parte di Imu e pagarla attraverso l’apposito modulo dell’Agenzia delle Entrate, con una maggiorazione rispetto al passato perché, come sappiamo, il valore catastale degli immobili è aumentato, a partire dal 1 gennaio 2012, del 60%. Quindi, per lo Stato l’immobile vale di più, anche se il valore di mercato è rimasto invariato o, come sta avvenendo in questo periodo di crisi devastante, diminuito. Tutto per fare più cassa, naturalmente. Sappiamo inoltre che le aliquote sono stabilite dai vari comuni su indicazione del governo, che ha fissato dei valori massimi e minimi e che per le seconde case possono arrivare al 10,6 per mille. L’aliquota ordinaria è pari allo 7,6 per mille”.

Insomma, secondo Paccagnella la situazione si complica rispetto al passato, sia in termini di appesantimento delle procedure, sia per il peso economico che i proprietari si trovano a sostenere. “Unica consolazione – chiosa ironicamente il vicepresidente nazionale di Federcontribuenti – è l’esonero dal pagamento per gli importi inferiori o uguali a 12 euro. Un segno di clemenza da parte del governo che davvero ci commuove. Tralasciando le battute, la nostra associazione è a disposizione di tutti coloro che avessero dubbi e perplessità su questo argomento. I nostri consulenti sono sempre pronti a fornire tutte le spiegazioni del caso”.

E se il multiproprietario si dimentica o non è in grado, vista la mancanza di informazione e la complessità, di pagare l’Imu sulle quote millesimali? “La procedura è sempre la stessa – risponde seccamente Paccagnella – accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate con relativa emissione di cartella esattoriale maggiorata dalle sanzioni. 60 giorni per pagare e poi arriva Equitalia. Tributi nuovi, sistemi di sempre. Nel mezzo del caos in cui ci troviamo a vivere, questa è una delle poche certezze che abbiamo”.

Ma come si calcola l’Imu sulle multiproprietà? L’ufficio tecnico di Federcontribuenti Veneto fornisce alcune indicazioni utili allo scopo: Innanzitutto occorre individuare la rendita catastale dell’immobile indiviso, rilevabile attraverso una visura catastale recente. Successivamente, la rendita va ricalcolata maggiorandola del 5%. Al valore ottenuto, va applicato il coefficiente moltiplicatore che, per le abitazioni, è 160. Il risultato di queste due operazioni va a comporre la base imponibile dell’Imu. Su questa scatta l’aliquota del 7,6 per mille, salvo diverse indicazioni dei singoli comuni. A questo punto è sufficiente dividere l’importo per il numero di millesimi posseduti, indicati nel rogito notarile d’acquisto e il gioco è fatto. Semplice? “Molte telefonate le ho seguite in prima persona – conclude Paccagnella -  Ho dovuto innanzitutto calmare il contribuente con parole di rassicurazione, prima di procedere alle spiegazioni. Può bastare come risposta?”.

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