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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Carmignano di Brenta

Carmignano di Brenta, nessun aumento per Imu e Tasi e confermato l'azzeramento dell'addizionale Irpef

Continua la politica di contenimento delle imposte locali da parte dell’Amministrazione comunale di Carmignano di Brenta

Continua la politica di contenimento delle imposte locali da parte dell’Amministrazione comunale di Carmignano di Brenta. Nessun aumento delle aliquote di Imu e Tasi per il 2020 e, in più, l’introduzione di nuove agevolazioni per le imprese. Confermato l’azzeramento dell’addizionale Irpef Comunale, che i cittadini di Carmignano non hanno mai pagato risparmiando un milione di euro l’anno.

La decisizione

Spiega il sindaco Alessandro Bolis: «Non vogliamo mettere le mani nelle tasche dei nostri concittadini e delle imprese che producono ricchezza nel nostro territorio, in particolare in questo momento di grave crisi economica determinata dalla pandemia Covid 19. La mancata applicazione dell’addizionale Irpef comunale ha permesso ai contribuenti un risparmio di quasi un milione di euro l’anno, che così restano nella disponibilità delle famiglie. Non solo: per sostenere e incentivare gli investimenti produttivi nel nostro territorio, abbiamo approvato importanti riduzioni di imposta per le ristrutturazioni e la realizzazione di nuovi fabbricati destinati a ospitare nuove attività produttive e del terziario avanzato». Confermate dunque nel 2020 le stesse aliquote del 2019 della nuova Imu, composta dalla semplice somma delle vecchie Imu e Tasi. «Nonostante ne avessimo facoltà - continua Bolis - abbiamo scelto di non aumentare la nuova Imu, limitandoci a mantenere la somma delle due aliquote dalla quale derivava, l’Imu e la Tasi». Confermate anche le esenzioni. «L’aliquota principale resta ferma al 9,8 per mille, e abbiamo confermato le aliquote agevolate per l’abitazione principale, per le abitazioni locate a canone agevolato, e per le abitazioni concesse ai parenti in linea retta di primo grado  in comodato gratuito. I terreni agricoli restano all’8,8 per mille e i fabbricati rurali a uso strumentale sono assoggettati all’aliquota dell’1 per mille»..

Nuove agevolazioni

Per quanto riguarda in particolare le nuove agevolazioni a vantaggio delle attività produttive, è stata prevista un’aliquota agevolata al 7,6 per mille, anziché 9,8 per mille. In pratica è azzerata la parte destinata al Comune, dato che il 7,6 per mille è spettanza dello Stato e non si può toccare. L’aliquota agevolata è prevista per i nuovi edifici destinati ad attività produttive, artigianali, magazzini, industriali, (cat. D.) per tre anni dall’insediamento. L’aliquota è al 7,6 per mille anche per nuovi fabbricati ad uso direzionale, depositi e laboratori artigianali (cat. A10, C2 e C3), ma per cinque anni dall’insediamento. Infine, è prevista la medesima agevolazione per la ristrutturazione di immobili dismessi per avviare le attività, ma solo per quelle ricadenti nella categoria D e per tre anni.

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