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Economia

Bonus edilizia, Confartigianato e Cna incontrano il Prefetto Grassi

Superbonus 110%, bonus edilizi, sconto in fattura e cessione del credito: Confartigianato e Cna Padova hanno incontrato il Prefetto per illustrare la difficile situazione di 12.370 imprese

Coinvolge 12.370 imprese artigiane con oltre 28mila addetti la grave situazione legata a bonus, superbonus, sconto in fattura e cessione del credito, illustrata da Confartigianato e Cna Padova al Prefetto Raffaele Grassi.

Confartigianato e Cna

«La continua evoluzione normativa che riguarda i bonus - hanno spiegato al Prefetto i Presidenti delle due associazioni Gianluca Dall’Aglio e Luca Montagnin - ha messo in seria difficoltà le imprese, che prima si sono trovate nella impossibilità di cedere i crediti acquisiti, e poi nonostante gli allentamenti, non hanno più trovato disponibilità da parte degli intermediari finanziari ad acquisirli, anche in virtù dell’incertezza sulle procedure operative. Anche le ultime misure contenute nel Decreto Aiuti non garantiscono la ripresa degli acquisti da parte degli intermediari finanziari, consentendo così alle decine di migliaia di imprese di svuotare i cassetti fiscali pieni di crediti ma con la cassa di liquidità vuota». Le associazioni di categoria hanno stimato che in provincia di Padova ci siano 80 milioni di euro congelati nei cassetti fiscali delle aziende artigiane del comparto casa, una situazione che mette a rischio almeno 1.000 imprese e 2.300 addetti tra titolari, soci e dipendenti, spesso intere famiglie operanti nelle medesime imprese. Il grande successo ottenuto della misura della cessione del credito, legata a Bonus e Superbonus, ha portato molti istituti di credito ad esaurire la propria capienza fiscale, per effetto degli acquisti di crediti fin qui effettuati, come testimoniato dal Presidente dell’ABI Patuelli al recente Festival dell’Economia di Trento. «Il problema si è immediatamente riversato sulle imprese che, non trovando chi acquista i crediti, non possono avere la liquidità necessaria alle normali operazioni di gestione dell’impresa: pagare gli stipendi, i fornitori, le tasse». Il Prefetto ha dimostrato grande sensibilità per il tema, promettendo la massima attenzione per l'evoluzione della situazione. Ha immediatamente trasmesso alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri di competenza e alla Presidenza del Consiglio il documento che le due associazioni gli hanno sottoposto.

Costruzioni

In provincia di Padova sono attive 12.370 imprese nel comparto delle costruzioni. Sebbene per molte imprese delle costruzioni le specializzazioni di attività non siano esclusive, i dati camerali rilevano come tre su dieci sono propriamente imprese che si occupano della costruzione di edifici, 1.500 (il 12% del totale) sono imprese di impianti elettrici e poco meno, 1.252, quelle di impiantistica termoidraulica. Le parte del leone, circa la metà di tutte le aziende delle costruzioni, è rappresentata dalle molteplici attività di completamento e rifinitura degli edifici: ben 1.520 sono i tinteggiatori, circa 900 coloro che si occupano di rivestimenti (piastrellisti, parquettisti, ecc.), e poco meno (846) gli installatori di infissi. Circa 500 sono imprese di intonacatura. Da rilevare che oltre 1.000 attività afferiscono alla professione del muratore, in larga parte ditte individuali senza dipendenti, prestatori d'opera su commessa per imprese di costruzioni. Dal punto di vista degli addetti, l’intero comparto delle costruzioni occupa oltre 28 mila addetti tra indipendenti (titolari e soci d’impresa) e dipendenti, di cui circa 6.600 nella costruzione di edifici, 9.800 nei lavori di completamento degli edifici (poco meno di 2.300 nella sola tinteggiatura), circa 5.400 nell’installazione di impianti elettrici e 4.200 nell’impiantistica idraulica. La dimensione di media d’impresa in termini di addetti, dunque, se si esclude il caso delle imprese impegnate nella costruzione di opere pubbliche, è molto contenuta, si parla di 3 o al massimo 4 addetti, attività tipicamente familiari, dunque in cui il reddito complessivo familiare è fortemente se non esclusivamente dipendente da quello dell’impresa di costruzioni. Un primo elemento che certifica come il Superbonus 110%, assieme agli altri bonus edilizi, abbia rappresentato non solo un volano per l'economia ed il rilancio delle imprese di costruzioni esistenti, ma anche per la nascita di nuove imprese lo si legge nella distribuzione delle imprese per periodo di avvio dell'attività. Se è vero che il 9%delle imprese può essere a tutti gli effetti definita "storica", essendo operativa da oltre trent'anni, a cui si aggiungono il 15% di imprese che hanno da 20 a 30 anni di lavoro alle spalle, va anche rilevato come una impresa su dieci sia nata negli ultimi due anni, con il picco del 13% delle imprese del "mare magnum" del completamento di edifici, quelle più coinvolte proprio in lavori tipici, trainanti o comunque trainati, spinti dal Superbonus. Se si guarda ai dati di consistenza delle imprese, dopo anni di continua flessione delle costruzioni, il 2021 segna per la prima volta l'inversione di tendenza, con un incremento del 2,3% delle imprese attive (quasi 300 in più in termini assoluti). Crescono le imprese di costruzioni (+2,5%) ma in termini relativi gli incrementi maggiori si leggono nei dati dei muratori (+6,7%), realizzazioni di coperture (+4,3%), infissi (+3,5%).

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