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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Da Confindustria segni di ripresa Respirano export e occupazione

Calo di ordini e produzione del 2,6%, domanda interna in flessione del 6,1% ma segno più per esportazioni extra Ue e lavoro. I dati del rapporto congiunturale relativo al 2° trimestre 2013 di Confindustria Padova

Calo di ordini e produzione del 2,6%, domanda interna in flessione del 6,1% ma segni positivi per l'export extra Ue (più 8,1%) e per l'occupazione (più 0,9%). Il rapporto congiunturale relativo al secondo trimestre 2013 di Confindustria Padova vede un leggero attenuamento della crisi per le imprese padovane. Nel secondo trimestre dell'anno la produzione industriale ha fatto registrare un meno 3,2%, comunque meglio del meno 5,6% registrato nel primo trimestre del 2013.

I DATI SETTORE PER SETTORE. Un seppur leggero miglioramento delle performance ha interessato tutti i comparti del manifatturiero (-2,7%), con il metalmeccanico che fa meglio della media (-1,7%). Soffrono di più le costruzioni (-5,8%) e i servizi (-4,9%). Dopo sei trimestri negativi l'indice dell'occupazione torna positivo, con un +0,9% su base annua. Il dato è negativo solo nelle imprese con 10-19 addetti (-0,5%) mentre diminuisce di 22 punti il ricorso ai contratti a tempo indeterminato, pari al 27,5% delle nuove assunzioni, stabile il tempo determinato (32,5%), aumenta in modo sensibile l'interinale (40%).

LIQUIDITÀ AZIENDALI. Permane infine elevata e costante la quota di chi registra un rialzo dei tassi di interesse applicati dalle banche, con credito molto selettivo e più caro per il 45,9%. La liquidità aziendale è giudicata tesa dal 36% delle imprese, anche a causa dell'allungamento dei tempi di pagamento: quasi sette su dieci (67,8%) lamentano ritardi.

"SERVE UN'AZIONE DEL GOVERNO". "La decelerazione della caduta produttiva, dopo sei anni di recessione durissima, e il dinamismo dei nostri prodotti sui mercati extra Ue - ha spiegato il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin - confermano la vivacità di un tessuto produttivo che, pur tartassato oltre ogni limite, sfiancato dalla burocrazia e a corto di credito e di liquidità, non si è arreso. Perché questo scenario non si riveli effimero e possa seguire l'inizio della risalita, serve stabilità politica e il governo deve attuare azioni incisive come il taglio immediato del cuneo fiscale che ridiano fiducia, spingano i redditi, i consumi e gli investimenti". "A tutti piacerebbe cancellare l'Imu e l'aumento dell'Iva - ha concluso infine Pavin - ma le prime tasse da tagliare sono quelle sul lavoro. Le poche risorse che ci sono vanno concentrate lì, ne beneficerebbe tutta l'economia".

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