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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Camposampiero

Startup, open data e Pa accessibile: la cultura digitale trova casa nell'Innovation Lab del Camposampierese

Francesco Calzavara, assessore con delega all’Agenda Digitale della Regione Veneto: «Quello di Camposampiero sarà uno dei quattro Innovation Lab del Veneto rifinanziati grazie alle risorse aggiuntive del fondo di sviluppo e coesione. In totale nel territorio regionale ne avremo 14 assieme a 155 palestre digitali»

Il "cuore" fisico del progetto, la sede, è in un suggestivo edificio a San Giorgio delle Pertiche. Ma il primo Innovation Lab della provincia di Padova ha diramazioni capillari, con 10 "palestre digitali", una per ognuno dei municipi aderenti alla Federazione dei Comuni del Camposampierese (FCC).

Innovation Lab

L’obiettivo del progetto, finanziato con fondi del POR FESR 2014-2020, asse 2. azione 2.3.1. (DGR 291/2019) per un importo complessivo di 697mila euro per due anni di lavoro, è promuovere innovazione e cultura digitale sul territorio. Il progetto dell’FCC, denominato "OfFiCCine Digitali", punta allo sviluppo digitale delle comunità, e lo fa in maniera inclusiva. Come sosteneva Henry Ford, innovatore e fondatore dell’omonima casa automobilistica, «c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti». Spiega l'assessore con delega all'Agenda Digitale del Veneto, Francesco Calzavara: «Grazie a risorse aggiuntive che derivano dai fondi di sviluppo e coesione sono riuscito a finanziare quattro ulteriori Innovation Lab, tra cui questo di San Giorgio delle Pertiche che diventerà un punto di riferimento per tutto il territorio di Camposampiero. In Veneto, avremo in totale 14 Innovation Lab e 150 palestre digitali: vere e proprie infrastrutture per lo sviluppo digitale dei territori, che devono far da traino per i processi di innovazione. Questi spazi avranno un ruolo centrale anche nei confronti della cittadinanza, affinché nessuno rimanga escluso dai processi di innovazione digitale che inevitabilmente riguardano anche l'evoluzione dei servizi della PA rivolti a famiglie e imprese». Afferma Moreno Giacomazzi, sindaco di Santa Giustina in Colle e presidente dell’FCC: «La digitalizzazione, e più in generale la capacità di saper sfruttare al meglio le nuove tecnologie, rappresenta una leva fondamentale per costruire un futuro migliore, per tutti  Ecco perché la Federazione dei Comuni del Camposampierese crede fortemente nell’importanza di un Innovation Lab in grado di accompagnare tutta la cittadinanza, nessuna e nessuno escluso, verso quella transizione digitale che ancor troppo spesso viene vista come ostica, ma che in realtà è una grande opportunità da sfruttare. Così come i nostri ragazzi devono essere accompagnati ad un uso delle tecnologie responsabile e consapevole. Ed è essenziale sia la pubblica amministrazione a rendersi parte attiva in questo processo».

Digitale, start up e Open Data

L’innovazione del Paese in chiave digitale, grazie al quale innescare un vero e proprio cambio culturale, è al centro della prima missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che prevede risorse a disposizione per 46,3 miliardi di euro. Il primo Innovation Lab della provincia di Padova si inserisce proprio sull’obiettivo previsto dal PNRR: accrescere la cultura digitale nella cittadinanza. La sede centrale è stata individuata in un edificio storico vicino alla stazione ferroviaria di San Giorgio delle Pertiche, in via Roma. Un luogo aperto e multifunzionale: pensato sul modello del co-working, darà spazio a startup innovative e ospiterà eventi formativi. Ci sono poi le dieci biblioteche dei Comuni aderenti all’FCC, che diventeranno «palestre digitali». Gli spazi dell’Innovation Lab saranno quindi esempio di rigenerazione urbana: casa di molti professionisti, un punto di riferimento per le attività produttive del territorio, uno spazio di innovazione per la pubblica amministrazione, un luogo per migliorare la vita delle famiglie. Fra i progetti dell’Innovation Lab ampio spazio troverà la gestione degli open data: i dati «aperti», infatti, sono un patrimonio comune. Un sito istituzionale li raccoglierà e proporrà alla popolazione, con l’ausilio di infografiche e applicazioni digitali per renderne più immediata la fruizione.

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