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Economia

Dal 16 ottobre l'agenzia delle entrate riprende l'invio delle cartelle, Bertin: «Una sciagura»

In assenza di uno slittamento in avanti del termine di sospensione del 15 ottobre, l’Agenzia delle Entrate recapiterà agli italiani qualcosa come 9 milioni di cartelle esattoriali

Già c’è il nuovo Dpcm che, di fatto, mette in ginocchio le attività di bar e ristorazione, ma c’è anche il mancato rinvio della sospensione del 15 ottobre dell’invio delle cartelle esattoriali che sta spargendo pessimismo su una platea di piccoli imprenditori. «A chi sta lottando per la sopravvivenza – attacca il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – non puoi mandargli la cartella esattoriale. Perché il risultato sarà quello di dare lavoro al servizio postale ma ben difficilmente porterà soldi nelle casse dello Stato: chi non è in grado di pagare (e sono tanti nelle attività del commercio e dei servizi e, soprattutto, del turismo) non pagherà come ha fatto finora ma avrà un elemento in più per scendere nel girone infernale di chi avrà deciso di gettare la spugna».

Nove milioni di cartelle

In effetti, in assenza di uno slittamento in avanti del termine di sospensione del 15 ottobre, l’Agenzia delle Entrate recapiterà agli italiani qualcosa come 9 milioni di cartelle esattoriali. Questo significa uno stop ai termini di sospensione di versamenti di somme dovute da cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi, accertamenti esecutivi doganali, ingiunzioni fiscali degli enti territoriali e accertamenti esecutivi dei Comuni. Non solo. Senza una nuova proroga, dal 16 ottobre il Fisco potrà riprendere i pignoramenti su stipendi o pensioni. «Il rinvio – conclude Bertin – non dico che sia giusto, dico che è giusto e necessario. Già la situazione sanitaria non induce all’ottimismo, ma se al clima grigio determinato dal riacutizzarsi della pandemia, aggiungiamo il nero della mancanza di prospettiva economica, allora mettiamo a rischio il sistema Paese. Di questo il governo deve rendersi conto e deve anche rendersi conto che con il Natale alle porte un po’ di ottimismo è la cosa di cui abbiamo urgentemente bisogno. L’arrivo delle cartelle non solo non porta ottimismo ma è, semplicemente, una sciagura»

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