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Economia

Jobs Act, il 33,2% delle imprese assumerà a tempo indeterminato

Sono i dati emersi dal sondaggio di Confindustria Padova sui programmi degli imprenditori e l'utilizzo delle nuove regole. Il 24,7% assumerà con il contratto a tutele crescenti, il 40% aspetta invece di capire le novità

Un occhio agli sgravi contributivi per i nuovi assunti, più che ai decreti attuativi del Jobs Act su contratto a tutele crescenti e flessibilità in uscita. L’altro al barometro dell’economia che dopo aver arrestato la lunga caduta della produzione in autunno stenta a vedere materializzati in nuovi ordini e commesse gli annunci di ripresa. L’impatto immediato della riforma del lavoro del governo Renzi sui piani di assunzioni delle aziende dipenderà da questa doppia prospettiva. Ma soprattutto dalla velocità (e intensità) di recupero della domanda e della produzione nei prossimi mesi.

IL SONDAGGIO. La pensa così oltre metà degli imprenditori padovani (54,5%) interpellati da un sondaggio di Confindustria Padova condotto nel mese di gennaio (quindi prima delle misure attuative del Jobs Act) sui programmi aziendali di assunzioni per il 2015 e l’utilizzo dei nuovi strumenti previsti dalla legge delega 183/2014 di riforma del lavoro.

NUOVE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO. Il sondaggio conferma innanzitutto i primi segnali di risveglio del mercato del lavoro. Il 33,2% degli imprenditori padovani prevede di utilizzare quest’anno gli sgravi contributivi (per 36 mesi) previsti dalla legge di Stabilità per realizzare nuove assunzioni a tempo indeterminato. Minore al momento l’appeal del Jobs Act, anche se è ampia la platea di chi aspetta di formarsi un’opinione chiara sul nuovo regime (40%) e cresce la domanda delle aziende di conoscerne le novità (250 partecipanti a un recente seminario Confindustria Padova). Il 24,7% degli imprenditori interpellati a inizio anno lega la previsione di nuove assunzioni a tempo indeterminato all’entrata in vigore del nuovo contratto a tutele crescenti, cuore del Jobs Act, e della nuova disciplina dei licenziamenti. E il 16,2% ritiene che la riforma favorirà l’occupazione rendendo meno vincolante assumere in questa fase di instabilità.

NECESSARIA UNA VERA RIPRESA. Resta il fatto che su un punto la maggioranza non ha dubbi: per il 54,5% degli imprenditori padovani, finchè non c’è vera ripresa non ci può essere crescita stabile dell’occupazione. Insomma, non basta una buona legge - e il Jobs Act ne ha l’impianto e il merito - per creare lavoro. Ma una buona legge può incoraggiarlo e dargli impulso, quando l’economia tornerà ai ritmi normali.

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