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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Liberalizzazione negozi, Confesercenti pronta a denunciare i Comuni

L'associazione difenderà i piccoli e medi esercenti chiedendo risarcimenti alle amministrazioni che consentiranno libertà di apertura, in linea con decreto Monti ma in contrasto con la Regione, competente secondo la Costituzione in materia

Le amministrazioni comunali che dovessero lasciare alla discrezione dei commercianti la decisione di quando e quanto tenere aperti i propri negozi, in linea con la liberalizzazione degli orari voluta del governo Monti ma in contrapposizione con il provvedimento regionale che fissa un tetto di 16 giornate annuali di deroga, saranno denunciate da Confesercenti per il mancato rispetto del titolo V della Costituzione.

DENUNCE E RISARCIMENTI. L'associazione di categoria rivendica la competenza regionale sulle materie relative a commercio e turismo, giudicando pertanto illegittima la nuova normativa prevista dal decreto Monti. Non solo, Confesercenti annuncia anche che assisterà legalmente tutte le piccole attività commerciali per i “danni economici che le stesse subiranno dalla liberalizzazione selvaggia”.

CITTÀ MURATE E D'ARTE. Solo i comuni di Padova e Piove di Sacco hanno già deliberato il calendario delle deroghe alle chiusure festive, in linea con quanto previsto a livello regionale: 16 aperture concesse nell'arco dell'anno. L'attenzione ora di Confesercenti è rivolta ai Comuni delle città murate e d'arte, che potrebbero autorizzare aperture in tutto il territorio e non solo nei centri storici.

COSA DICE LA LEGGE. Decreto Monti a parte, la legislazione regionale consente già ampie fasce di apertura per i negozi, dalle 7 alle 22 con 16 aperture festive e l’intero mese di dicembre, con oltre il 30% dei Comuni classificati come città d’arte e Comuni turistici con la possibilità di apertura in tutti i festivi; inoltre sono possibili ulteriori aperture a livello locale.

CONFESERCENTI. “Con le aperture ininterrotte non aumenteranno i consumi, non migliorerà il servizio e non aumenterà l’occupazione – dichiara Confesercenti - Orari completamente liberi favoriranno solo la grande distribuzione a danno del piccolo e medio dettaglio e dei mercati. L’eventuale mancata applicazione degli orari previsti dalla Regione e la completa liberalizzazione provocherà la chiusura di centinaia e centinaia di piccole e medie strutture e degli esercizi di vicinato”.

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