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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

La lotta all'evasione fiscale? Un flop a Padova e provincia: i dati shock del Ministero dell'Interno

Nel 2017 solo quattro Comuni dei 104 presenti sul territorio hanno segnalato casi di evasione fiscale e contributiva, recuperando così i soldi da poter poi utilizzare per opere pubbliche

In una parola: flop. E di quelli che fanno male: la lotta all'evasione fiscale è quasi una chimera nella provincia di Padova. Secondo gli ultimi dati diffusi in questi giorni dal Ministero dell'Interno, sono solo quattro (il 4% del totale, la metà dell'anno prima) su 104 le amministrazioni locali che nel 2017 hanno sfruttato l'opportunità - offerta da un decreto del 2005 - di segnalare all'Agenzia delle Entrate e all'Inps l'evasione fiscale e contributiva: dalle finte dichiarazioni Isee alle attività con lavoratori in nero, dagli inquilini irregolari alle opere abusive fino alla mancata emissione di scontrini e fatture.

I quattro Comuni "attivi"

I soldi così recuperati restano al 100% nelle disponibilità dei Comuni che hanno segnalato l'evasione e che possono incrementare i servizi offerti ai propri cittadini. Peccato che in provincia di Padova nel 2017 le uniche quattro amministrazioni che hanno effettuato le segnalazioni sono Albignasego, Noventa Padovana, Padova e Saonara. I soldi recuperati ammontano a circa 132mila euro, contro i 193mila euro del 2016, i 190mila euro del 2015 e gli oltre 280mila euro del 2014. In pratica in quattro anni gli importi recuperati sono diminuiti del 53%.

Il caso di Padova città

In particolare, il capoluogo ha registrato un crollo legato evidentemente a un approccio molto meno "aggressivo" nei confronti dell'evasione. Nel 2017 la città del Santo ha ottenuto poco più di 6mila euro dall'attività di contrasto, una débacle anche rispetto ai 38mila euro dell'anno prima, ma ancor più se si guarda il 2015 (circa 103mila euro) e soprattutto il 2014 (circa 168mila euro). Sempre virtuoso, invece, il Comune di Albignasego, 26 mila abitanti, che nel 2017 ha recuperato 94.353 euro, meno dell'anno precedente ma meglio del 2015 (65.174 euro) e del 2014 (30.754).

"Mancano all'appello 100 Comuni"

Spiega Gino Ferraresso, responsabile Dipartimento contrattazione sociale dello Spi Cgil Veneto: “È triste constatare che tanti Comuni veneti non hanno ancora colto tale opportunità fornita dal decreto sul federalismo fiscale. Come sindacato questo tema è al centro della contrattazione sociale. Infatti, con i soldi recuperati e destinati per il 100% agli Enti locali che hanno segnalato l'evasione si possono migliorare i servizi, soprattutto per gli anziani e per i giovani. In un Paese dove l'economia sommersa e le attività illegali producono una evasione superiore ai 200 miliardi di euro all'anno, i Comuni dovrebbero essere in prima fila per segnalare le irregolarità commesse nel proprio territorio". Sottolinea Alessandro Chiavelli, segretario generale dello Spi Cgil di Padova: "Constatiamo con preoccupazione che in provincia di Padova mancano 100 Comuni all'appello, e constatiamo che il capoluogo ha ridotto in modo drastico l'attività di contrasto e ci chiediamo il perché ma soprattutto lo domandiamo agli amministratori del capoluogo. Anche il Governo dovrebbe fare la sua parte spingendo gli Enti locali a denunciare l'evasione fiscale e contributiva invece che promuovere condoni mascherati da pace fiscale, che come al solito vanno a favorire chi le tasse non le paga a discapito di chi le ha sempre pagate. Da parte nostra, come Spi Cgil di Padova, promuoviamo da tempo la cultura della legalità con molte iniziative, incontri e convegni".

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