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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Tasso di occupazione in calo, ma le imprese non trovano personale: il caso padovano

Nel solo mese di aprile le aziende padovane sono alla ricerca di 5.250 figure professionali, eppure nella nostra provincia il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni è sceso dal 2019 ad oggi del 3,9%

Continua a rallentare il tasso di occupazione in provincia di Padova, ma le imprese non trovano personale. Se i dati occupazionali risentono degli effetti della crisi pandemica e delle incertezze legate alla guerra, non si è arrestata, invece, la richiesta di personale da parte delle aziende.

Dati

Il tasso di occupazione, tra i 15 e i 64 anni è sceso, nella nostra provincia, dal 2019 ad oggi del 3,9%, dato ben peggiore rispetto a quello nazionale (-0,8%). Nel solo mese di aprile, però, le aziende padovane sono alla ricerca di 5.250 figure professionali, come rivelano le stime Excelsior Unioncamere. La difficoltà di reperimento si attesta al 49,1%. «Un lavoratore su due è introvabile - spiega il Presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio - questo è il dato con il quale la quasi totalità delle 24.800 imprese artigiane che operano nella provincia deve fare i conti. Lo scenario internazionale, la guerra, le incertezze sulle materie prime e i costi dell’energia rendono difficile prevedere quali contraccolpi e ricadute potranno esserci sul mercato del lavoro ma, oltre a guardare agli avvenimenti esterni dovremmo concentrarci sui cortocircuiti, soprattutto culturali, del nostro mercato. Dobbiamo investire di più sul contesto lavorativo delle nostre aziende, così che, agli occhi dei giovani, non si riducano a mere fonti di reddito, ma si elevino ad attrattivi luoghi di condivisione, serenità e benessere». 

Occupazione

Gli effetti della pandemia per i segmenti del mercato del lavoro nella provincia di Padova si evincono dall’elaborazione dei dati, su base annuale, ISTAT da parte dell’Ufficio Studi di Confartigianato, che evidenziano come gli occupati nel 2021 diminuiscano dello 0,3% rispetto al 2020, mentre rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, la contrazione è del 3,9%, con un calo totale di 26mila posti di lavoro. Rispetto al 2019, sono in particolare difficoltà i lavoratori indipendenti, che registrano un -13,9%, mentre è più contenuta la flessione dei dipendenti (-4,3%). A livello settoriale, si nota un calo nel manifatturiero (-6,1%), nelle costruzioni (-4,5%) e nei servizi (5,9%). Interessante notare come la componente femminile, in provincia di Padova, nel 2021 rispetto al 2019, abbia recuperato un po’ meglio rispetto a quella maschile (-2,4% il tasso di occupazione femminile, -5,5% il tasso di occupazione maschile). «La contraddizione tra mancato recupero e difficoltà di reperimento delle figure da parte delle imprese - sottolinea Dall’Aglio - diviene ancora più palese di fronte alle ultime stime Excelsior-Unioncamere per il mese di aprile, che vede per la provincia di Padova una difficoltà di reperimento che riguarda soprattutto i conduttori di mezzi di trasporto (72,2%), gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (61%) e gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (59,1%). Dal nostro osservatorio, vediamo che ci sono molte occasioni di impiego. Dobbiamo smettere di pensare che i giovani non abbiano voglia di impegnarsi, nello studio o nel lavoro. Il lavoro c'è, ma bisogna essere qualificati per le mansioni oggi più richieste. Per esempio, per il mondo digital. Serve quindi puntare sulla formazione. Ci sono fondi europei dedicati a questo, ma occorrerebbe che la politica dialogasse di più con chi ha esperienza di mercato».

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