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Lavori di pubblica utilità, dalla Regione 8 milioni di euro per inserimento di disoccupati

L’iniziativa rappresenta la prosecuzione di un’esperienza attiva in Veneto dal 2009 e che solo con l’ultima edizione della misura ha consentito di offrire un’opportunità lavorativa a circa 1.600 disoccupati attraverso il coinvolgimento del 70% dei Comuni veneti

È stato presentato martedì mattina a Venezia il nuovo bando della Regione del Veneto per favorire l’inserimento lavorativo di disoccupati di lunga durata e persone a rischio di esclusione sociale attraverso progetti di pubblica utilità e cittadinanza attiva promossi dalle amministrazioni locali. L’iniziativa rappresenta la prosecuzione di un’esperienza attiva in Veneto dal 2009 e che solo con l’ultima edizione della misura ha consentito di offrire un’opportunità lavorativa a circa 1.600 disoccupati attraverso il coinvolgimento del 70% dei Comuni veneti.

OBIETTIVO. L’obiettivo è duplice: da un lato, assicurare un sostegno al reddito a disoccupati over 30 privi di tutele e soggetti maggiormente vulnerabili e, dall’altro, stimolare la ricerca attiva del lavoro e favorire la rioccupazione. Accanto a esperienze di lavoro in attività a beneficio della cittadinanza, quali servizi bibliotecari e museali, attività di abbellimento urbano e rurale, custodia e vigilanza, assistenza agli anziani e supporto scolastico, gli interventi prevedono, infatti, misure di ricerca attiva del lavoro tramite attività di orientamento e accompagnamento. Il bando, che prevede un finanziamento complessivo di 8 milioni di euro, rientra nell’ambito degli interventi previsti dal POR FSE 2014-2020 per promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione.

INIZIATIVA. “Crediamo molto in questa iniziativa – ha sottolineato l’assessore regionale al lavoro, formazione e istruzione Elena Donazzan – perché ci consente di dare una risposta non assistenziale a padri e madri di famiglia che si ritrovano fuori dal mercato del lavoro e senza reddito, e che normalmente si rivolgono ai servizi sociali e, in primo luogo, ai Comuni per ottenere un aiuto concreto. Abbiamo deciso di rifinanziare i lavori di pubblica utilità proprio sulla base delle richieste che ci sono arrivate dal territorio, anche in virtù dei risultati raggiunti in questi anni, con un tasso di occupazione a 12 mesi dalla conclusione del 73,2% dei partecipanti. L’obiettivo non è solo quello di fornire un sostegno al reddito a quanti hanno perso il lavoro e si ritrovano senza tutele, ma anche rimotivare queste persone, stimolarle nella ricerca attiva di un nuovo lavoro e dar loro gli strumenti per una permanenza stabile nel mercato del lavoro”.

BANDO. Il bando 2017 prevede un contributo di 5 mila euro, a copertura parziale del costo del lavoro, per ogni persona occupata con contratto a tempo determinato di almeno sei mesi, con un impegno settimanale di almeno 20 ore di lavoro, oltre a un riconoscimento di importo variabile per le attività di orientamento e accompagnamento al lavoro.  I Comuni, in partenariato con enti accreditati per i servizi al lavoro, associazioni, enti no profit e altri partner aziendali, possono presentare i propri progetti di pubblica utilità e cittadinanza attiva entro l’8 maggio 2017.

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