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Economia

A Padova e Treviso buona alternanza in 4 aziende su 10. E il 52,6% assumerà giovani

È il risultato di un’indagine di Confindustria Padova e Unindustria Treviso con Fondazione NE. Il 40,5% ha realizzato progetti di alternanza, il 64,8% tra le imprese più grandi. Orientamento e selezione delle nuove leve gli obiettivi prevalenti. E il 90% degli imprenditori la promuove

Padova e Treviso aprono la “via italiana” alla buona alternanza. Introdotto dalla legge sulla Buona scuola (107/2015), il percorso per abbattere la parete divisoria fra studio e lavoro e orientare i giovani a scelte consapevoli (400 ore negli istituti tecnici e professionali, 200 ore nei licei), ha concluso il primo biennio con risultati più che incoraggianti.

L'INDAGINE

Secondo un’indagine realizzata da Confindustria Padova e Unindustria Treviso con Fondazione Nord Est (su un campione di 613 imprese) per tastare il polso all’alternanza, il 40,5% delle aziende ha già partecipato a progetti di formazione on the job (41% Treviso, 39,6% Padova,), con punte prevedibilmente più robuste nel metalmeccanico (52,3%) e nelle imprese più grandi: 64,8% oltre i 250 addetti. Programmazione e contenuti sono snodi cruciali per centrare gli obiettivi formativi dell’alternanza. Ma soprattutto le modalità concrete di svolgimento: nel 96,3% dei casi si è trattato di tirocini operativi in azienda, a grande distanza le visite in azienda (18,9%), marginali le testimonianze in aula di imprenditori e manager (7,9%). L’esperienza in azienda si inserisce così a pieno titolo nel percorso didattico, utile a soddisfare sia le esigenze degli studenti sia gli obiettivi dell’impresa. Tra questi prevale il desiderio di orientare i giovani a scelte consapevoli (29,8%), pressoché appaiato all’opportunità di identificare nuove leve per l’azienda (29,4%). Lo sviluppo del territorio è obiettivo del 16,1%, la formazione di competenze richieste dal mondo del lavoro del 14,5%. L’esito è una promozione (quasi) piena: nove aziende su dieci (88%) valutano positivamente l’esperienza di alternanza. Questa, però, ha impatti rilevanti sulla gestione dell’azienda e qui le note si fanno meno piacevoli. Tra le difficoltà, il 53,5% indica la necessità di dedicare full time una persona, un’azienda su tre (32%) la mancanza di un progetto formativo condiviso. Per il 25,6% l’eccesso di burocrazia.

SCUOLA-LAVORO

Al di là di aspetti migliorabili, resta la piena disponibilità a ‘fare la propria parte’ per favorire una didattica innovativa che guardi al futuro dei giovani e alla loro occupabilità. Lo conferma un dato su tutti: il 52,6% delle imprese prevede di assumere stabilmente giovani nel 2018 utilizzando il bonus contributivo previsto dal governo. Una quota che sale al 62% nelle medie imprese e raggiunge l’84,4% nelle grandi (oltre 250 addetti). «Il successo di Orientagiovani Padova-Treviso dimostra l’utilità, e l’urgenza, di moltiplicare le occasioni di incontro tra giovani, scuole e imprese, come stanno facendo da anni le nostre Associazioni - dichiara Sabrina Carraro, Vicepresidente di Unindustria Treviso con delega al Capitale Umano -. La partecipazione delle aziende ai progetti di alternanza scuola lavoro è significativa nel nostro territorio, con impegno diretto degli imprenditori e di molti loro collaboratori. Rappresenta un’opportunità importante per le stesse imprese e un fondamentale momento per i giovani nella propria educazione e per una scelta consapevole del percorso formativo successivo e di quello professionale. Ed è utile ad eliminare, in entrambe le parti, preconcetti e stereotipi, favorendo invece il dialogo e la reciproca conoscenza. Una risorsa strategica per le imprese e, crediamo, anche per la scuola e i giovani».

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