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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Conselve

Il Pinot grigio diventa DOC, al via le adesioni al Consorzio: boom di bottiglie per l'export

Per la prima volta il tradizionale vino bianco, di cui il Triveneto detiene il 43 per cento della produzione mondiale e l’85 per cento di quella nazionale, verrà imbottigliato con la fascetta della denominazione d’origine controllata

Con la vendemmia 2017, ormai ai nastri di partenza, debutta la nuova Doc del Pinot Grigio, denominazione condivisa in tutto il Nordest, dal Veneto al Friuli al Trentino. Per la prima volta il tradizionale vino bianco, di cui il Triveneto detiene il 43 per cento della produzione mondiale e l’85 per cento di quella nazionale, verrà imbottigliato con la fascetta della denominazione d’origine controllata. Con la vendemmia entra nel vivo anche la fase dell’adesione dei produttori al Consorzio Doc. 

NEL PADOVANO. "In questo frangente" ricorda  Andrea Giorio, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Padova "è estremamente importante che i vitivinicoltori padovani divengano parte attiva del sistema chiedendo di divenire soci del Consorzio di tutela per dare la giusta forza all’ente sia per i numeri della rappresentanza che per la questione economica, aspetto fondamentale per la promozione. Ne beneficerà positivamente anche il prezzo destinato a salire nell’arco di un biennio. A Padova gli ettari di vigneti coltivati a Pinot Grigio sono 815, sparsi un po’ in tutta la provincia, in prevalenza in pianura, in particolare a Conselve e dintorni, ma anche a Monselice, Due Carrare e nella zona di Merlara oltre che sui Colli Euganei. La resa potenziale è di oltre 146 mila quintali di uva dai quali ricavare poco più di 105 mila ettolitri di vino che equivalgono a oltre 13 milioni di bottiglie. Il Pinot Grigio Doc è destinato soprattutto al mercato internazionale, in particolare Inghilterra e Stati Uniti, che da soli coprono l’80 per cento della richiesta, perché il Pinot Grigio è un conosciuto e apprezzato simbolo del “made in Italy” agroalimentare. Dal punto di vista operativo in questi giorni sono in programma riunioni a livello provinciale per fare conoscere lo stato dell’arte del processo avviato qualche anno fa e divenuto ora realtà".

PINOT GRIGIO. Roberto Lorin, presidente della storica Conselve Vigneti e Cantine, conferma che oltre la metà della produzione di Pinot Grigio è concentrata proprio nel Conselvano e che si prospetta un’ottima annata. "Apriremo la vendemmia il 21 agosto - afferma Lorin - ma ovviamente in questi giorni stiamo monitorando la situazione nel caso si rendessero necessari eventuali anticipi. Per la nostra cooperativa il Pinot Grigio è la seconda varietà dopo il Prosecco e finora ci sono tutte le condizioni per un’annata di qualità. Le uve sono sane, dopo il gran caldo della scorsa settimana l’escursione termica attuale fra il giorno e la notte permette di portare a termine la maturazione in maniera ottimale. Con la nuova Doc siamo sicuri che il Pinot Grigio spiccherà il volo, anche sotto il profilo del prezzo. Abbiamo ancora un anno di sovrapposizione con le scorte del “vecchio” Igt dopodiché avremo solo Doc e questo comporterà un sicuro valore aggiunto per i produttori. L’abbassamento delle rese di produzione contribuirà a migliorare le già ottime performance del Pinot Grigio sotto il punto di vista organolettico, con un incremento del reddito d’impresa".

COLDIRETTI. Durante un recente incontro con i produttori di Coldiretti il presidente del Consorzio Doc Pinot Grigio Albino Armani ha spiegato tutto il lavoro svolto con Coldiretti riconoscendole la primogenitura: mettere insieme tre regioni, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia, sotto un unico vitigno denominatore comune per giungere alla DOC più grande d’Italia e dare il giusto valore ad un vino che per qualità e produzione può finalmente distinguersi. Un’operazione strategica e una scommessa imperdibile per i produttori del nord est, ricorda Coldiretti, valutando la voce del turismo enogastronomico legato al  valore identitario del prodotto e al forte appeal con il territorio tra l’altro variegato e quindi in grado di dare ad ogni bicchiere una degustazione ogni volta diversa. Marco Calaon da poco Presidente del Consorzio di Tutela dei vini dei Colli Euganei sottolinea la positività di questa esperienza e della vasta area di coltivazione che può essere motivo di traino per altre tipologie di vigneti.

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