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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Meteo, coldiretti: dopo 60 giorni la pioggia bagna i campi assetati

Da settimane gli agricoltori praticavano l’irrigazione di soccorso , soprattutto nella Bassa Padovana: dopo i danni delle gelate ora una boccata d’ossigeno

Dopo 60 giorni senza pioggia, finalmente sui campi della nostra provincia è caduta l’acqua per stanare il periodo di siccità che aveva già costretto gli agricoltori a ricorrere con largo anticipo alle irrigazioni di soccorso, soprattutto nella Bassa Padovana. I terreni seminati a barbabietole e cereali hanno avuto il giusto apporto idrico per salvare le piantine nella delicata fase vegetativa.

Ortaggi

Boccata di ossigeno anche per gli ortaggi e verdure, kiwi, piante da frutto,  fragole e vivai fino ai prati per il foraggio, dopo lo shock termico causato dal brusco sbalzo di temperature passate in pochi giorni da un caldo semi estivo a un freddo da pieno inverno con notti sottozero e gelate in un saliscendi di clima impazzito che mette a rischio i raccolti che in alcuni casi sono stati anche dimezzati. Coldiretti Padova ricorda che le settimane scorse nella bassa padovana le aziende hanno fatto ricorso all’acqua per centinaia di ettari seminati a orzo e frumento in particolare, anche le coltivazioni orticole, le barbabietole e per chi è riuscito a seminarlo, anche il mais. Numerose sono state le richieste d' acqua pervenute dalle aziende agricole ai Consorzi di Bonifica. Faticava a crescere il foraggio destinato ad alimentare gli animali degli allevamenti zootecnici. Le settimane scorse si è irrigato in particolare lungo l'Adige, nella zona di Barbona, Vescovana, Granze e Stanghella, e nei pressi dei principali canali di irrigazione per raggiungere le coltivazioni in sofferenza. Il supplemento idrico è da considerare di supporto per mais e barbabietole ed è necessario anche per procedere alle pratiche agronomiche successive. «Le precipitazioni – ricorda Coldiretti -  sono una manna dal cielo per gli agricoltori ma per essere di sollievo devono durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto i violenti nubifragi provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti». 

Senza agricoltura

«Senz’acqua non c’è agricoltura. – osserva Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – e di fronte ai cambiamenti climatici estremi degli ultimi anni vanno assicurate le portate delle concessioni idriche, attuando il risparmio irriguo, ammodernando la rete e realizzando nuovi invasi utilizzando le cave dismesse e i bacini. I fenomeni straordinari con alluvioni e stagioni monsoniche impongono il grande tema della sicurezza idraulica che si attua con il governo dell’acqua dei comprensori di bonifica. Occorre trattenere l’acqua quando c’è nelle infrastrutture e laddove necessario realizzare opere di laminazione per arginare le calamità atmosferiche”. Per favorire un risparmio idrico del 30% e incrementare la capacità di irrigazione , Coldiretti propone un intervento immediatamente cantierabile che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi diffusi nel territorio e con un basso impatto paesaggistico, in grado di trattenere l' acqua per poi distribuirla all' agricoltura. Il piano della Coldiretti sulle risorse idriche per il Recovery Plan punta alla transizione verde in modo da risparmiare per l’appunto il 30% di acqua per l’irrigazione, diminuire il rischio di alluvioni e frane, aumentare la sicurezza alimentare dell’Italia, garantire la disponibilità idrica in caso di incendi, migliorare il valore paesaggistico dei territori e garantire adeguati stoccaggi per le produzioni idroelettriche green in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030.  Un progetto ideato ed ingegnerizzato e poi condiviso – conclude la Coldiretti - con Anbi, Terna, Enel, Eni e Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento anche di Università».

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