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Economia

Oggi è più facile difendersi dal fisco

Buone notizie dall’Europa per i contribuenti italiani: grazie al diritto di difesa, ora riconosciuto già nella fase istruttoria, i cittadini non devono più attendere l’atto impositivo dell’Amministrazione Finanziaria, contro cui reclamare, ma possono difendersi su un piano di parità con il Fisco, non appena ricevono il verbale di constatazione di verifica fiscale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Vita più facile per il contribuente italiano, costretto a difendersi dai provvedimenti dell'Amministrazione Finanziaria, è stato il tema affrontato nel convegno "Dall'istruttoria al processo, come difendersi dal fisco", organizzato mercoledì scorso dall'Unione Giovani Dottori Commercialisti Esperti Contabili di Padova che ha visto come relatore Alberto Buscema, dottore commercialista e avvocato in Padova.

Finalmente anche nel contraddittorio con il fisco italiano si applicano i principi stabiliti dalla Corte di Giustizia Europea e recentemente recepiti dalla Cassazione italiana. Secondo i nuovi orientamenti interpretativi dello Statuto del Contribuente, è possibile, sin dalla fase di istruttoria tributaria, esercitare il proprio diritto di difesa, in seguito alle contestazioni mosse dall'Amministrazione Finanziaria. Si tratta a tutti gli effetti uno strumento difensivo per il contribuente, che deve essere rispettato dal fisco italiano. In caso contrario, l'Amministrazione rischia l'invalidità dell'atto con cui ha contestato la violazione. Secondo la Corte di Giustizia Europea i cittadini "destinatari di decisioni che incidono sensibilmente sui loro interessi devono essere messi in condizione di manifestare utilmente loro punto di vista in merito agli elementi sui quali l'Amministrazione intende fondare la sua decisione".

Grazie allo strumento del contraddittorio preventivo - Ha osservatoDavide Iafelice, Presidente dell'Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Padova - il cittadino è considerato in una posizione di parità con il fisco, perché è posto nelle condizioni di difendersi subito dopo aver ricevuto il verbale di constatazione, prima dell'emissione di qualunque atto impositivo, durante la fase istruttoria.

Purtroppo il Fisco italiano non si dimostra ancora totalmente allineato alle nuove interpretazioni della Cassazione e dello Statuto del Contribuente e, in alcuni casi, è necessario ancora presentare il ricorso tributario per esercitare il proprio diritto alla difesa. Rispetto al ricorso, in cui ci si può difendere solo dopo che l'atto impositivo è stato emesso dal Fisco, il contraddittorio preventivo si dimostra uno strumento difensivo di grande civiltà giuridica, perché permette di tutelare equamente sia il contribuente, che si difende prima di ricevere un atto autoritativo dall'Amministrazione Finanziaria, sia il Fisco, che evita di emanare atti impositivi infondati e soggetti a successivo reclamo.

Prima della pronuncia della Corte di Giustizia Europea che ha introdotto il contraddittorio preventivo, il contribuente italiano doveva attendere la fase del vero e proprio giudizio per esercitare il proprio diritto di difesa nei confronti di un provvedimento dell'Amministrazione Finanziaria, limitandosi a collaborare su richiesta dell'Amministrazione nella fase istruttoria. Ora invece, già nella fase istruttoria precedente all'eventuale giudizio, i cittadini italiani possono esercitare un vero e proprio diritto di difesa per cui l'Amministrazione dovrà attivare il contraddittorio (sentire la parte interessata), ogni volta in cui adotta un provvedimento impositivo, cioè che incide sugli interessi del contribuente.

Dal punto di vista pratico significa che ogni verbale di constatazione deve essere obbligatoriamente notificato al contribuente, al termine di qualsiasi attività di accertamento, per consentirgli di presentare le proprie osservazioni difensive. In questo modo il contribuente può difendersi già prima dell'emanazione dell'atto impositivo, evitando di ricorrere al reclamo in un secondo momento, con risparmio di tempo e denaro sia per i cittadini che per l'amministrazione. Quando il contraddittorio preventivo sarà applicato a pieno regime, il vecchio reclamo potrebbe essere abrogato perché appare come iniquo e sbilanciato a favore del fisco.

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