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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Riforma province, nel Padovano 219 esuberi: "Stato di agitazione"

Lo studio dell'Unione delle Province italiane (Upi), riportato da Il Sole 24 Ore, fa il punto sui tagli previsti dal Governo nel 2015. Fp Cgil: "Effetti allarmanti, centinaia di dipendenti senza una prospettiva occupazionale"

Secondo uno studio dell'Unione delle Province italiane (Upi), riportato da Il Sole 24 Ore, sarebbero 219, nella provincia di Padova, i dipendenti in esubero. A fronte di un risparmio di un miliardo di euro, i tagli previsti dal Governo per il 2015, con la riforma delle province, porteranno ad un'inevitabile decurtazione del personale. In totale, in Italia, si parlerebbe di 19.339 esuberi. 

"A RISCHIO CENTINAIA DI POSTI DI LAVORO". "Se non si interviene con tempestività sono a rischio centinaia di posti di lavoro e servizi fondamentali per i cittadini padovani - commenta con preoccupazione Enrico Ciligot, segretario provinciale Fp Cgil - come la manutenzione delle scuole superiori, la viabilità, i centri per l'impiego. Questo è l'effetto di una riforma delle province assurda - continua - che non cancella gli enti, bensì i lavoratori, che lascia inalterate le funzioni, ma non stanzia le risorse necessarie al loro svolgimento. 

UN TAVOLO CON LA PROVINCIA. "I pochi incontri ai quali siamo stati chiamati a partecipare, ad esempio in Regione Veneto, sono serviti semplicemente a certificare l'indisponibilità di altri enti a farsi carico dei lavoratori in esubero e dei compiti fin qui svolti dagli enti provinciali. A questo punto non è più rinviabile l'apertura di un tavolo con il presidente della Provincia di Padova, Enoch Soranzo, e un'assunzione di responsabilità da parte del Governo nazionale che non può lasciare i cittadini senza servizi e i lavoratori senza una prospettiva occupazionale, in una fase in cui a causa del perdurare della crisi economica è complicatissima qualunque ricollocazione lavorativa".

PRESIDI AI CENTRI PER L'IMPIEGO. "I lavoratori della provincia di Padova hanno già dichiarato lo 'stato di agitazione', la Cgil sosterrà la loro lotta e sensibilizzerà l'opinione pubblica sui rischi che questa situazione comporta. Organizzeremo presidi innanzitutto davanti ai centri per l'impiego,  che vedranno ridotto drammaticamente il loro personale e i fondi disponibili".

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