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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Portello

Risanamento delle imprese e sviluppo per tornare a crescere

Un confronto tra professionisti e personalità al convegno organizzato a Padova da A.P.R.I., Cassa di Risparmio del Veneto ed Ipsoa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

"Come uscire dalla crisi pensando alla crescita" è il titolo del convegno che si terrà a Padova, il prossimo 2 luglio dalle ore 14.30 alle 19 in via Trieste 59, organizzato dall'A.P.R.I. Associazione Professionisti Risanamento Imprese con la collaborazione della Cassa di Risparmio del Veneto e di Ipsoa.

Il convegno ha per obiettivo quello di creare momenti di confronto nelle varie tematiche inerenti i processi di risanamento per le imprese in crisi e di approfondire le soluzioni giudiziarie oggi disponibili.

L'intervento introduttivo sarà a cura del Prof. Giovanni Costa, Presidente della Cassa di Risparmio del Veneto, del dott. Dante Carolo, Presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Padova, e del Dott. Ezio Busato, Presidente A.P.R.I. Ass. Prof. Risanamento Imprese Dottore Commercialista Padova.

È meritorio cercare in tutti i modi di aiutare le imprese in crisi a superare le difficoltà o a uscirne in modo non traumatico. Bisogna però evitare - afferma il Prof. Giovanni Costa, Presidente della Cassa di Risparmio del Veneto - che istituti come il "concordato in bianco" lascino spazio a comportamenti opportunistici che creano danni irreparabili al funzionamento dei mercati.

Non sono certo le norme sulla composizione giudiziale della crisi che risolvono il problema dell'insolvenza di un'impresa e di come uscire dalla crisi - spiega il Dott. Ezio Busato, Dottore Commercialista e Presidente di A.P.R.I. Associazione Professionisti Risanamento Imprese -, problema che invece va affrontato in sede gestionale, organizzativa e strategica, attraverso un piano di risanamento aziendale che può prevedere anche il ricorso ad una procedura giudiziaria. In questo contesto non si può non pensare alla crescita e a quali strategie e innovazioni fare riferimento per il ritorno al valore dell'impresa.

Nelle procedure di composizione negoziale della crisi la classe professionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha assunto un ruolo centrale - afferma il Dott. Ezio Busato - dopo che la legge fallimentare ha reso obbligatorie le attestazioni dei piani di risanamento, senza le quali nessuna procedura può decollare, affidando altresì ai professionisti le responsabilità professionali del giudizio sulla veridicità dei dati aziendali e sulla fattibilità dei piani medesimi.

Argomento di estrema rilevanza è quello della criticità del concordato preventivo in bianco, oggi strumento molto diffuso per la possibilità data alle aziende in crisi di ricevere dal tribunale un "ombrello protettivo" da azioni esecutive a fronte della sola presentazione da parte del debitore di una semplice domanda di termini, rinviando ogni decisione di alcuni mesi nel corso dei quali l'imprenditore continua la propria gestione ordinaria, in parte vigilata, con la riserva di presentare la vera e propria proposta concordataria nei termini concessi dal giudice.

Il Concordato in bianco rappresenta una vera emergenza - segnala la Dott.ssa Caterina Santinello, Magistrato coordinatore Sezione Fallimentare Tribunale di Padova - in quanto dall'1 gennaio al 21 giugno 2013 sono stati depositati presso il Tribunale di Padova ben 86 ricorsi ex art.161, comma VI, L.F.; di questi 63 sono tuttora pendenti, mentre 23 sono stati dichiarati inammissibili o rinunciati. Di fronte all'uso distorto ed abusivo del nuovo istituto, in vigore dall'11.9.12, - conclude la Dott.ssa Santinello - i rimedi appostati dal decreto cd. del "Fare" sono per un verso insufficienti e non decisivi, e per altro verso destinati ad aggravare ulteriormente il carico di lavoro dei Tribunali e delle cancellerie fallimentari.

Saranno trattati temi di estremo interesse come quello delle prospettive economiche aziendali e giudiziarie nella gestione della crisi di impresa e degli scenari e tempi che si prospettano per un ritorno a bilanci d'impresa sostenibili.

Guardando le prospettive nel nostro Paese appaiono segnali contrastanti - spiega il Prof. Alessandro Danovi, Docente di Economia e Gestione delle imprese Università di Bergamo, Gestione Crisi e risanamento Università Bocconi di Milano - da un lato alcune aziende (specie quelle che esportano) non paiono sentire la crisi e si ha notizia di un rinnovato interesse degli investitori stranieri per le aziende italiane. Dall'altro la struttura produttiva e soprattutto l'occupazione, destano preoccupazioni non solo economiche ma ormai anche sociali.

Anche i nuovi strumenti giudiziali, in particolare il concordato in bianco, - conclude il Prof. Alessandro Danovi - si prestano ad una ambigua lettura tra soluzioni alla crisi e possibili abusi.

Successivamente agli interventi, la tavola rotonda "La gestione della crisi e gli attori a confronto" vedrà l'intervento del Dott. Giorgio Grosso, Presidente Finanziaria Regionale Veneto Sviluppo; Dott. Claudio Battistella, Responsabile Direzione Credito Problematico Intesa Sanpaolo di Milano; Dott. Roberto Fontana, G.D. ai fallimenti Sez. Fallimentare Tribunale di Milano ed il Dott. Luigi De Anna, di Adacta Studio Associato Vicenza.

Veneto Sviluppo non può intervenire nelle aziende che versano in situazione di crisi conclamata, tuttavia - spiega Dott. Giorgio Grosso, Presidente di Veneto Sviluppo - abbiamo messo a punto alcune misure per consentire alle aziende che hanno concrete prospettive di continuità di superare situazioni momentanee di crisi di liquidità.

Nel primo trimestre del 2013 Veneto Sviluppo ha deliberato finanziamenti a valere sulla misura anticrisi per Euro 20,8 milioni contro i 18,8 milioni dell'intero 2012.

Le domande pervenute, nel medesimo periodo di riferimento, sono 149 contro le 187 ricevute lo scorso anno. Il ricorso alla misura anticrisi si è ulteriormente accentuata nel secondo trimestre 2013.

Lo scorso mese di aprile è stata presentata la misura dei "tranched cover" - prosegue il Dott. Giorgio Grosso - e sono stati avviati i primi due interventi che consentiranno nuovi finanziamenti alle PMI per complessivi 127 milioni di Euro. Sono interessate circa 500 aziende. Si tratta di uno strumento innovativo, qualificato come "best practice" da Unioncamere Lombarde, che permette di selezionare le aziende da finanziare in base al rating, consentendo di porre come target le aziende con rating medio basso con difficoltà di accesso al credito bancario.

Nei prossimi giorni verrà presentata la "riassicurazione del credito" - conclude il Dott. Grosso -una misura che ha come scopo il prolungamento temporale dei finanziamenti in scadenza, il consolidamento del debito a breve e l'ottenimento di nuova liquidità. Le PMI interessate dovrebbero essere alcune migliaia. Una caratteristica comune di queste misure di garanzia è che sono state messe a punto da Veneto Sviluppo con i principali Confidi del Veneto (cosiddetti Confidi vigilati da Banca d'Italia) e con l'ABI nella convinzione che solo in questo modo possa essere raggiunto un numero rilevante di aziende.

La tavola rotonda - esplica il Dott. Nerio De Bortoli, Dottore Commercialista in Venezia - affronterà la discussione sulle reali situazioni economiche e finanziarie dell'impresa in crisi che si affida al professionista per rappresentare ai creditori e al mercato le potenzialità e le possibilità per il mantenimento in attività dell'azienda e dell'occupazione. Oltre alla marginalità economica l'impresa deve individuare la capacità di credito.

Il decreto del Fare - prosegue il Dott. De Bortoli - ha correttamente aumentato il flusso e la consistenza delle informazioni dell'azienda: si conferma sempre più attuale il tempestivo esame della situazione economica e finanziaria dell'impresa non disgiunta dalla pressante domanda di mantenere l'occupazione.

E' probabile che anche i bilanci al 31.12.2012, approvati pochi giorni fa, non rappresentino la reale situazione di normale continuità?

Più che sperare nella crescita è ragionevole pensare nel breve termine a far" galleggiare" le imprese in crisi, ma con marginalità economica positiva, - conclude il Dott. Nerio De Bortoli - in attesa che il credito bancario e Regionale, consentano di pensare alla crescita? Senza nuovo credito le imprese, possono anche eseguire il concordato preventivo, ma pensare alla crescita è forse prematuro.

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