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A Pasqua aperti nove locali su dieci: si punta sul biologico e sulle alternative vegetariane

Appe Padova: "Ristoratori ottimisti sulle presenze, si va verso il tutto esaurito". un occhio di riguardo va alla spesa, cercando di conciliare qualità locale e costi contenuti

"É alto l’ottimismo dei ristoratori per quanto riguarda le presenze dei clienti nel periodo pasquale". Con queste parole Erminio Alajmo, presidente dell’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (Appe) di Padova, si augura che il bel tempo previsto per i due giorni festivi sia il preludio di una stagione positiva dal punto di vista lavorativo nell'ambito della ristorazione.

L'attenzione al rapporto qualità/prezzo

"Speriamo che non si tratti solo di un fuoco di paglia - sottolinea Alajmo -, tutta la categoria degli operatori della ristorazione si sta impegnando per far vivere ai clienti una Pasqua serena a tavola, coniugando qualità e prezzi contenuti". La maggior parte dei ristoranti e trattorie opta per la formula del “tutto compreso”, che concilia le esigenze organizzative del locale con il risparmio a cui i clienti sono sempre attenti. La spesa media variabile si attesta tra i 39 e i 50 euro a persona: prezzi in linea con quelli dell’anno scorso, nonostante gli aumenti nei costi delle materie prime, delle utenze e del costo del lavoro che i gestori hanno dovuto assorbire sacrificando i propri bilanci aziendali.

Presenze in aumento

In base alle rilevazioni effettuate da Appe su un campione di operatori aperti durante le festività, le prenotazioni sono generalmente soddisfacenti e tendenti verso il “tutto esaurito”. "Molti ristoranti - osserva ancora Alajmo - consentono di passare una festività fuori casa rispettando la tradizione anche a tavola, offrendo un menu pasquale del territorio abbinato ai vini locali, senza necessariamente spostarsi troppo dai luoghi di residenza e con un occhio di riguardo al portafoglio".

I menù fra tradizione, alternative veg e bio

Curiosando tra i vari menù, non mancano il classico agnello (cibo rituale della tradizione cristiana) e il capretto declinati in tante varianti, anche se si registra la crescita del numero dei locali che non serviranno queste pietanze: saranno 1 su 4. In aumento anche i menù vegetariani o vegani, per incontrare le esigenze di una fascia sempre più importante di clientela. Ampio spazio sarà dato ai menù a filiera corta e con prodotti biologici. Nei primi piatti primeggiano le proposte a base di asparagi padovani ed erbette spontanee di stagione. Sul fronte dolci sarà un tripudio di focacce pasquali e colombe di pasticceria, variamente ricombinate con salse alle creme e impreziosite da frutta fresca, agrumi o cioccolate.

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