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San Pellegrino Bergamo Vs Padova, Bitonci (Lega): "Guerra tra poveri"

L’intervento dell’onorevole padovano non è per censurare il comportamento degli operai di Bergamo, coi quali solidarizza, comprendendone la preoccupazione, quanto quello di chi, da Roma, attuando misure politiche che annichiliscono l’economia e lo sviluppo, finisce anche per portare alla disgregazione dei rapporti sociali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

"La crisi economica e l’incapacità dello stato centrale di dare risposte ai cittadini e ai lavoratori sta favorendo la disgregazione delle formazioni politiche e sindacali tradizionali. Oltre al senso di solidarietà fra popoli vicini. Chi dice che la Lega Nord è una forza disgregatrice ed egoista, dovrebbe riflettere prima sugli esiti delle politiche che adotta”. Questo il primo commento dell’onorevole Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord in Commissione bilancio alla Camera e segretario della sezione padovana del partito: “Gli operai dello stabilimento San Pellegrino di Ruspino, in provincia di Bergamo, hanno iniziato un braccio di ferro con la multinazionale proprietaria del marchio, spiazzando anche i propri rappresentanti sindacali. Chiedono che l’installazione di una nuova linea di produzione, che sorgerà presso la sede di San Giorgio in Bosco, in provincia di Padova, venga interrotta. Non accettano che gli investimenti della proprietà siano dirottati verso un’altra area produttiva, che dista peraltro solo 200 km: eppure l’obiettivo di Nestlè, marchio che controlla San Pellegrino, non è quello di delocalizzare in Serbia o in Romania, ma semplicemente di ammodernare impianti già esistenti”.

L’intervento dell’onorevole padovano non è per censurare il comportamento degli operai di Bergamo, coi quali solidarizza, comprendendone la preoccupazione, quanto quello di chi, da Roma, attuando misure politiche che annichiliscono l’economia e lo sviluppo, finisce anche per portare alla disgregazione dei rapporti sociali: “Nestlè darà 3 milioni di euro a Ruspino e 7 a San Giorgio, per impedire che alcuni dipendenti dello stabilimento padovano, da dove nascono le bottiglie di acqua Vera, finiscano in cassa integrazione, viste le basse performance commerciali che il prodotto sta avendo. Spero che questo sia chiaro a tutti, compresi i lavoratori di Bergamo – conclude Bitonci – E’ anche vero, tuttavia, che in tempi come questi, sono poche le aziende che possono investire quasi 10 milioni senza battere ciglio. Roma se ne accorga, e dia, sia alla proprietà che ai lavoratori, tutte le garanzie che chiedono”.

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