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Economia

Agricoltura e siccità: autorizzata dalla regione l'irrigazione di soccorso

Il centro meteo di Arpav ha documentato che nel primo quadrimestre 2020 la piovosità è stata inferiore alle media degli ultimi 25 anni

Una primavera così calda e soleggiata non si era mai vista in Veneto da almeno un quarto di secolo. Il centro meteo di Arpav ha documentato che nel primo quadrimestre 2020 la piovosità è stata inferiore alle media degli ultimi 25 anni. E per le culture agricole, in particolare quelle di pianura, è già allarme siccità.

Irrigazione di soccorso

La Regione Veneto – informa l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan – ha autorizzato il ricorso all’irrigazione di soccorso affidando ad Avepa la gestione delle domande di assegnazione di carburante supplementare per l’irrigazione. 'irrigazione di soccorso  per le colture autunnali e invernali nella misura delCon proprio provvedimento il direttore di Avepa ha autorizzato (vedi decreto allegato) le assegnazioni di carburante agricolo agevolato per l 100 % del valore tabellare e per tutte le altre colture nella misura del 50% del valore tabellare. I produttori potranno presentare istanza per l'assegnazione supplementare di carburante agricolo agevolato per l’ irrigazione di soccorso fino al 15 dicembre, attraverso i CAA (i centri di assistenza agricola e gli Sportelli unici agricoli (SUA) di Avepa.

Le sollecitazioni

L’anticipo all’irrigazione di soccorso con assegnazioni di carburante agevolato avviene dopo le varie sollecitazioni di Coldiretti presentate alla Regione del Veneto. «Per la prima volta, ed è un fatto straordinario si è irrigato il grano in maniera diffusa – ricorda Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – a causa del protrarsi della siccità primaverile e conseguentemente all’accelerazione della stagione irrigua, a partire dalla Bassa Padovana dove stiamo patendo la mancanza d’acqua ormai da mesi. Dal grano alla soia, passando per il mais, la barbabietola e ora anche i vigneti, sono decine di migliaia gli ettari di coltivazioni che soffrono la cronica mancanza d’acqua. Finora le piogge sono state insufficienti, soprattutto nella parte meridionale della provincia e per garantire la maturazione e la sopravvivenza delle coltivazioni l’acqua è indispensabile. Sempre nella Bassa Padovana facciamo i conti poi con un altro problema: vi sono vaste zone del territorio, circa il 40% del totale, non raggiunto dalla rete irrigua e perciò destinato a rimanere “a secco” cronicamente. Ormai l’emergenza siccità torna con sempre maggiore frequenza pertanto va ripensata e incrementata anche la rete irrigua locale, grazie all’intervento dei Consorzi di Bonifica che da anni stanno lavorando e chiedendo risorse per questo scopo».

Fascia montana

Va un po’ meglio in montagna e nella fascia pedemontana, dove fortunatamente le piogge hanno garantito le riserve idriche tant’è che i fiumi presentano sufficiente dotazione, al momento. Ma a preoccupare, aggiunge Bressan, è anche la ricaduta sui «I riflessi economici di questa situazione sono molto preoccupanti – aggiunge Bressan - per mais, barbabietole, soia e frumento che coprono la maggior parte della superficie coltivata della nostra provincia,  le prolungate irrigazioni rappresentano un costo per l’impresa. Per irrigare serve carburante e in caso di  ripetute irrigazioni la sostenibilità delle colture estensive viene a mancare,  con il rischio dell’azzeramento totale della redditività delle coltivazioni. Le aziende che sono già state messe a dura prova dall’emergenza sanitaria si devono anche confrontare con gli effetti del clima. Una situazione drammatica nelle campagne che è destinata ad avere ulteriori e pesanti ricadute  sull’andamento dei prezzi al consumo».

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