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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Scendono le sofferenze bancarie in provincia di Padova: meno 200 milioni in un trimestre

"I consuntivi si faranno solo nei prossimi giorni - spiega Artigianfidi - ma è evidente che il 2017 è andato meglio dell'anno precedente. Compreso per il credito a Padova e nel Veneto, nonostante i rovesci bancari che continuano ad occupare le pagine dei giornali"

"I dati ufficiali della Camera di Commercio - commenta il direttore di Artigianfidi Padova, Fabio Di Stasio - si fermano al primo trimestre del 2017, ma il trend è consolidato (venerdì l'Abi ha comunicato che prevede un calo delle sofferenze di ben 40 miliardi in Italia) e anche dal nostro osservatorio le valutazioni sono analoghe: nel Padovano scendono le sofferenze soprattutto nel comparto del manifatturiero, fa più fatica il comparto delle costruzioni e rimangono in territorio negativo quelle del terziario se il raffronto è tra il primo trimestre del 2017 e l'analogo periodo del 2016, ma scendono decisamente, 104 milioni di euro, la quota più consistente, se il raffronto è tra il primo trimestre 2017 e l'ultimo del 2016".

LA CRISI.

In altri termini il totale delle sofferenze (3 miliardi e 123 milioni di euro suddivisi tra i 742 milioni di euro dell'industria, il miliardo e 41 milioni delle costruzioni e il miliardo e 340 milioni dei servizi) conferma in 200 milioni giusti giusti in "rientro" in un solo trimestre."Il "racconto" della crisi - continua Di Stasio - è tutta nei numeri e conferma come siano stati anni difficili soprattutto per costruzioni e servizi. Infatti negli otto anni che vanno dal primo trimestre del 2009 al primo trimestre del 2017 le sofferenze hanno modificato il loro "peso" all'interno dei comparti, passando da una percentuale del 37% nel manifatturiero ad un più contenuto 23% mentre nelle costruzioni si è passati dal 20,2% al 29,6%, mentre i servizi, storicamente i più soggetti a creare sofferenze, si è passati dal 42,8% al 47,4%".  

RAFFRONTI.

Interessante il raffronto tra le sofferenze sul totale dei finanziamenti in essere al 31 marzo 2017 (riferiti ai tre macrosettori) dove l’incidenza dei crediti con difficoltà di riscossione nella provincia è pari al 21,2%, percentuale che, pur segnando anche in questo caso una diminuzione rispetto alla percentuale registrata a fine 2016 (23%) rimane, come negli anni precedenti, superiore sia al Veneto (16,6%) che all’Italia (17,6%). "Di per sè - continua il direttore di Artigianfidi Padova - si tratta di dati certamente significativi ma non esaustivi. Mi spiego: la lista dei destinatari dei crediti di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza hanno evidenziato come cifre molto alte siano state destinate a pochi soggetti che poi non sono rientrati a fronte di tanti piccoli imprenditori, destinatari di piccole somme, che hanno fatto i salti mortali per rispettare gli impegni o che comunque hanno goduto della garanzia offerta dai nostri confidi". 

LA RICHIESTA.

Una dimostrazione in più della necessità che i confidi siano adeguatamente patrimonializzati. "Ed è per questo - conclude Di Stasio - che abbiamo chiesto al presidente della Camera di Commercio, Fernando Zilio, di dare pratica attuazione, adesso che in piazza Insurrezione sono arrivati i soldi delle dismissioni, alle destinazioni di fondi anche ai confidi ex 106 (ovvero ai non vigilati dalla Banca d'Italia) così come a suo tempo aveva promesso. Purtroppo noi e i nostri 10mila soci siamo ancora in attesa di un segnale".

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