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E' allerta terrorismo, ma gli americani non sentono Obama: boom di turisti a Padova

I dati sul turismo a Padova e provincia sono confortanti: a trainare il settore un aumento di visitatori dall'America che hanno scelto la città euganea come "base sicura" per poi trasferirsi da pendolari nelle città d'arte vicine. Bene anche russi e francesi

Padova come "base sicura" dove trovare arte e prodotti tipici locali ma anche da dove poter viaggiare in direzione delle vicine località turistiche come Venezia. E' il dato fornito da Ascom Padova che ha analizzato la situazione turismo nella città euganea scoprendo come, in barba ai consigli del presidente Obama di non recarsi in Europa per via dei problemi sulla sicurezza, ha visto un sostanziale incremento di visitatori statunitensi, oltre che russi e francesi. 

TURISTI AMERICANI. Il presidente nazionale di Federalberghi Confcommercio, Bernabò Bocca, ha commentato: "La bella stagione del 2016 si sta per chiudere con un incremento del 9,5% dei vacanzieri e addirittura del 17,2% del giro d'affari rispetto all'anno scorso, non vi è dubbio che un fattore importante di ripresa sia dovuto al ritorno degli americani. Un ritorno che non era affatto scontato se si considera che all’inizio dell’anno l’appello del presidente Obama ad evitare i viaggi nel Vecchio Continente aveva trattenuto i turisti a stelle e strisce che hanno sì penalizzato l’Europa, ma non l’Italia". 

PADOVA. Su Padova in particolare l'Ascom precisa il trend di viaggiatori: "I dati in miglioramento per ciò che attiene agli arrivi e alle presenze in città – dichiarano all’Ascom – confermano un fenomeno che, in qualche modo, noi sperimentiamo da anni quasi mai con un’accezione positiva: si sceglie Padova per andare a Venezia, così come si opta per Verona per visitare Milano o Siena per scoprire Firenze". Ma se fino a ieri la scelta era dettata soprattutto da convenienze economiche e strategie dei tour operator che “gonfiavano” i numeri padovani ma con scarse ricadute sul tessuto anche commerciale cittadino, oggi le destinazioni di vicinato sembrano prestare il fianco anche a situazioni connesse alla sicurezza. Un po’ come dire: al richiamo delle grandi città non rinunciamo ma è meglio fare i pendolari, dato che la provincia appare di gran lunga più sicura.

TERME. Un fenomeno, quello dell’incremento delle presenze straniere che sembra premiare anche le terme: "Dopo che i primi mesi del 2016 apparivano improntati ad una contrazione delle presenze – riferisce Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Abano -Montegrotto – il proseguo della stagione sembra avere invertito la tendenza e agosto, che di norma si apriva dopo il 15, quest’anno pare aver ingranato la marcia giusta già nella prima settimana. Di sicuro sono in aumento i francesi e anche i russi, che da un paio d’anni avevano rarefatto la loro presenza sia per l’embargo che per il deprezzamento del rublo, sono tornati a farsi vedere". Michele Ghiraldo, presidente mandamentale dell’Ascom del bacino termale sottolinea: "E’ vero – commenta – ad Abano e Montegrotto le presenze di turisti francesi e russi sono sicuramente aumentate in questi mesi a conferma che l’appeal delle nostre terme è uno "zoccolo duro" sul quale dobbiamo investire. Di sicuro chi oggi viene ad Abano e Montegrotto lo fa anche per godere dell’ambiente circostante e delle produzioni locali".

INVESTIMENTI. "Sicuramente bene – commenta in chiusura il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – ma sul turismo bisogna investire. E l’Ascom, in questo senso e grazie a Fidimpresa Veneto & Turismo è in grado di supportare concretamente le imprese che vogliono innovare le proprie strutture. Anche perché è logico auspicare che il quadro internazionale muti in meglio". 

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