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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Oltre un milione di turisti in meno rispetto al 2019: i dati di Assindustria

Il settore fatica a riprendersi e una delle maggiori difficoltà è la mancanza di personale qualificato che durante la pandemia ha dovuto reinventarsi lasciando il lavoro

Tre donne vicepresidenti del gruppo turismo, in un momento in cui il settore sta cercando di riprendersi: Padova ha perso oltre un milione di turisti secondo i dati di Assindustria Venetocentro, confrontando il primo quadrimestre 2019 e lo stesso periodo del 2021.

Le nomine

Il gruppo turismo di Assindustria Venetocentro completa e rafforza la squadra con la nomina della vicepresidenza che affiancherà il presidente Riccardo Ruggiero per il prossimo biennio. L’assemblea dei soci riunita nei giorni scorsi a Padova ha eletto all’unanimità le imprenditrici Roberta Basso (Basso Hotels & Resorts, Quinto di Treviso), vicepresidente delegata per la provincia di Treviso, Cristina Borile (G.B. Thermae Hotels, Abano Terme) e Marilena Lovo (Continental Terme Hotel, Montegrotto Terme), vicepresidenti delegate per il comparto Termale Euganeo. Una doppia delega quest’ultima, istituita per rafforzare il presidio di un comparto strategico per il rilancio dell’industria del turismo. 

Il turismo

L’avvio shock anche del 2021 in Veneto (-60% gli arrivi nel primo quadrimestre, -50% le presenze, rispetto allo stesso periodo del 2020; ma -84,7% gli arrivi rispetto al 2019, ultimo anno di normalità, -78,5 le presenze), drammatico per città d’arte e terme (rispettivamente -75,4% e -80,9 i pernottamenti rispetto al 2019), ha scavato ancora il solco per i flussi turistici di Padova e Treviso, che nel confronto con i primi quattro mesi del 2019, prima della pandemia, hanno perso 618.505 arrivi (-73,5%) e 1.449.985 presenze (-66,3%). Tra green card e riaperture, i primi segnali per l’estate sono incoraggianti. Le previsioni stimano da giugno a settembre per il Veneto 5,3 milioni di arrivi (italiani e stranieri) che generano 22,4 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente pari al +11,4% e al +7,4% rispetto all’estate 2020. Una ripartenza che comincia a trasferirsi alla domanda di lavoro. Sono 2.880 le assunzioni programmate dalle imprese del settore turistico alberghiero di Padova e Treviso nel trimestre giugno-agosto (16.510 in Veneto). Tecnici qualificati dei servizi turistici, chef, camerieri, addetti all’accoglienza: ma per oltre un terzo delle imprese (34,3%) questi profili sono difficilmente reperibili o introvabili. «In questa delicatissima, e tanto attesa, fase di ripartenza per il turismo - sottolinea il presidente Ruggiero - sta accadendo qualcosa di paradossale. Con crescente frequenza, gli imprenditori non riescono a reperire le professionalità e i profili normalmente in forza al settore durante i periodi di alta stagionalità. Anche perché il prolungato stop forzato ha spinto molti addetti a trovare nuovi impieghi o preferire il sussidio. È un paradosso che richiede correttivi immediati, anche sul fronte fiscale, come una rimodulazione della tassazione sul lavoro per consentire ai lavoratori di percepire un netto in busta paga più elevato e alle imprese di non finire fuori mercato. La formazione avrà un ruolo sempre più centrale, non solo per garantire servizi di qualità, ma anche la disponibilità di un numero sufficiente di addetti qualificati, più motivati e incentivati a rimanere nel settore».

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