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Cinghiali, vendemmia in pericolo Razzie di uva nei colli Euganei

Coldiretti Padova denuncia le incursioni nei vigneti in maturazione da parte degli animali assetati dal gran caldo chiedendone l'abbattimento. Minacciata soprattutto la varietà da cui si ricava il Fior d'arancio Docg

"La vendemmia quest'anno la fanno i cinghiali", commenta con amaro sarcasmo Coldiretti Padova che lancia l'allarme sulle continue incursioni di questi animali - da tempo moltiplicatisi in modo massiccio - nei vigneti dei colli Euganei. Se infatti la maturazione delle uve, nonostante il caldo, sta procedendo bene la vendemmia settembrina è minacciata dalle razzie di quintali d'uva destinati alla produzione di vini di qualità. Particolarmente intaccata la varietà moscato giallo, fiore all’occhiello del territorio euganeo, dalla quale si ottiene il prezioso moscato Fior d’arancio Docg, e l'associazione degli agricoltori torna a chiedere l’immediata applicazione di un capillare piano di abbattimento.
 

LE INCURSIONI. Di notte e alle prime luci dell’alba i cinghiali, assetati in questi giorni di gran caldo, invadono i vigneti e li spogliano dei grappoli ormai maturi. Con il caldo faticano a trovare acqua a sufficienza, quindi si fanno delle grandi scorpacciate d’uva, particolarmente gradita perché zuccherina. Non a caso i vigneti più razziati sono quelli dei bianchi e in particolare del moscato. Gli ungulati non si limitano ai grappoli più bassi perché sono in grado di alzarsi sulle zampe posteriori anche appoggiandosi ai pali di sostegno delle viti.

I DANNI. Da Vò ad Arquà, da Teolo a Cinto, da Este a Torreglia ma anche a Baone, Galzignano, Rovolon i viticoltori denunciano già danni notevoli. Coldiretti parla di quintali d’uva divorata dai cinghiali o danneggiata, stimando una perdita di produzione ancor più grave dello scorso anno, quando decine di aziende avevano dovuto fare i conti con queste razzie. All’ordine del giorno le segnalazioni al Parco colli Euganei e ai comuni.

"VIA ALL'ABBATTIMENTO". "È evidente che non ci sono altre soluzioni - afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - e che l’unica possibilità per fermare questo flagello è quella di sparare. Le autorità ne sono ben consapevoli: lo sanno i sindaci, ne abbiamo parlato il mese scorso anche con il prefetto di Padova, siamo in continuo contatto con il Parco colli Euganei, continuiamo a sollecitare la Regione a non lasciar passare altro tempo. L’abbattimento deve essere avviato immediatamente in tutto il vasto territorio in cui i cinghiali si muovono ormai indisturbati. Altrimenti tanto vale chiudere le aziende agricole e trasformare i colli Euganei in una riserva per cinghiali".

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