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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Alternanza tra lavoro da remoto e in presenza, questo il futuro?

Al centro culturale San Gaetano rappresentanti del mondo del lavoro, dell’impresa e delle istituzioni in un incontro dal titolo dal titolo “La nuova organizzazione del lavoro verso una modalità “ibrida”: maggiore produttività e miglior benessere?”, organizzato dalla Cisl Padova Rovigo

I cambiamenti profondi che la pandemia ha imposto nel mondo del lavoro impongono ora scelte importanti su orari, flessibilità, presenza, organizzazione. Una risposta sta venendo dal lavoro ibrido, l’alternanza tra lavoro da remoto e in presenza, ma le incognite sull’applicazione di questa modalità sono tante. Ne hanno parlato al centro culturale San Gaetano rappresentanti del mondo del lavoro, dell’impresa e delle istituzioni in un incontro dal titolo dal titolo “La nuova organizzazione del lavoro verso una modalità “ibrida”: maggiore produttività e miglior benessere?”, organizzato dalla Cisl Padova Rovigo. 

Smart working

«Lo smart working va contrattualizzato – ha detto il segretario generale Samuel Scavazzin – e l’unica strada possibile è la contrattazione. Dobbiamo avviare una riflessione a 360° che coinvolga politica, impresa e sindacato affrontando con maturità tutte le questioni collegate all’organizzazione del lavoro. Lavorare in sinergia non è solo auspicabile, è indispensabile. E lo si deve fare tramite la contrattazione e in particolare la contrattazione di secondo livello, aziendale o territoriale. Tutto il vulnus gira intorno ai rapporti sindacali. Alla Cisl non interessa fare la guerra all’azienda, ma aumentare il benessere dei lavoratori e con esso anche la produttività».

Amministrazione

L’incontro è stato aperto da un saluto dell’assessora al sociale del Comune di Padova Margherita Colonnello, che ha ringraziato la Cisl «per aver organizzato questo convegno e per occuparsi di temi importanti come quello oggetto di questo incontro, confermandosi un’avanguardia di pensiero in tutto il Paese. Penso che un lavoratore che riesca a conciliare la vita e il lavoro non solo aumenti il proprio benessere, ma migliori la qualità del lavoro in azienda e contribuisca al benessere della città». L’argomento è stato introdotto dalla segretaria territoriale della Cisl Padova Rovigo Francesca Pizzo. «Il 2022 sarà comunque l’anno della trasformazione – ha osservato – Dobbiamo trovare un nuovo equilibrio tra il lavoro da remoto e lavoro in presenza, individuando i fattori positivi di entrambi e prevenendo le possibili difficoltà. Dal punto di vista sindacale, ci aspetta un grande lavoro che dovrà concentrarsi sulle modalità applicative di linee guida, già tracciate con un attenzione in più al diritto alla disconnessione, alla gestione della sicurezza e degli strumenti idonei, alla riqualificazione e alla progressione di carriera. Tutti punti citati nel protocollo condiviso con il governo. La Cisl di Padova Rovigo desidera attivare un confronto costruttivo su un argomento che può renderci protagonisti, come territorio, viste le importanti sfide di entrambe le provincie, di un profondo ed innovativo cambiamento, che andrà accompagnato e gestito».

Lavoro

Distruzione e ricostruzione, polarizzazione, mismatching, calo demografico sono le caratteristiche che incidono maggiormente sul mercato del lavoro attuale secondo il direttore di Veneto Lavoro Tiziano Barone, che si è soffermato sul tema delle dimissioni, per le quali si registra una caduta in corrispondenza con il congelamento del mercato dovuto alla pandemia e il successivo rimbalzo a seguito del ritorno alla normalità (o quasi) nella prima metà del 2021, con poi una tendenza alla stabilizzazione del tasso di crescita. «Generalmente – ha commentato – chi si sposta lo fa per cambiare lavoro all’interno dello stesso settore. I dati ci dicono che chi si è dimesso ha trovato lavoro entro 5 giorni. I cambiamenti sono dovuti alla ricerca di una maggiore comodità o per un desiderio di realizzazione personale. Anche il welfare aziendale rappresenta un fattore chiave».

Tavola rotonda

Alla tavola rotonda hanno partecipato, oltre al segretario Scavazzin, il responsabile delle relazioni sindacali di Assindustria Venetocentro Stefano Sancio, che ha sottolineato come «inserire il concetto di lavoro autonomo nel lavoro privato apre tutta una serie di problemi, che vanno affrontati condividendo decisioni e responsabilità», il vice presidente vicario della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo, secondo il quale «abbiamo bisogno di fare un passo avanti culturale per capire quali sono gli apporti migliorativi che un tempo rivisto del lavoro può portare alla qualità del lavoro e della vita» ed Elisabetta Tono di Confartigianato Imprese Padova, che ha sottolineato come «tenere il passo con la nuova organizzazione del lavoro è la sfida del futuro, che ogni imprenditore deve affrontare per attirare nuovi talenti».

Contrattazione

Nelle conclusioni, il segretario Samuel Scavazzin è tornato sul tema della contrattazione. «Non possiamo arrivare al paradosso che un’azienda dia maggior liberà a discapito dell’avanzamento di carriera. Bisogna evitare il pericolo che puntando ad un obiettivo positivo si vadano a penalizzare alcuni lavoratori. E queste cose si evitano con la contrattazione. Dobbiamo ragionare su questa eventualità. Anche per questo la sinergia è fondamentale. Una questione importante è quella della formazione, sulla quale noi come sindacato siamo in prima fila. In questo momento viviamo una fase in cui si cerca maggior benessere e produttività, ma stiamo cominciando a ragionare per obiettivi, ovviamente condivisi. Se ne parla anche nel pubblico impiego e questo è importante perché si è rotto un tabù. Il sindacato deve fare la sua parte e col mondo del lavoro cambierà anche il modo di fare sindacato. Non sarà facile, ma una visione ostativa tra azienda e lavoratori non porta da nessuna parte. Solo la contrattazione può portare un miglioramento verso un maggior benessere dei lavoratori».

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