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Economia

Vertenza Cementizillo, incontro decisivo Sindacati: "Miglior accordo possibile"

Dimezzati gli esuberi, ricollocati 18 dipendenti, 5 anni di sostegno al reddito, contributi aggiuntivi specifici, alloggi gratuiti per i dipendenti spostati a Fanna (Pordenone)

"Giunti al termine del percorso che porta alla definitiva interruzione della produzione di cemento nel sito di Este, l’azienda ritiene di aver messo in campo tutte le soluzioni possibili per salvaguardare il maggior numero di posti di lavoro, per aumentare il sostegno al reddito dei lavoratori, per proteggere il suo know how e la competitività del Gruppo, riducendo al minimo l’impatto sociale per il territorio".

INCONTRO. Questa in sintesi la nota diffusa dai vertici dell'azienda Cementizillo dopo l'ultimo e decisivo incontro sulla procedura di mobilità dei lavoratori della Cementizillo. Al tavolo erano presenti Dario Verdicchio, segretario generale della Fillea Cgil Padova, Rudi Perpignano della Filca Cisl di Padova e Rovigo, il consigliere provinciale delegato Elisa Venturini, Filippo Noventa della Confindustria di Padova, Edoardo Sirchia Cementizillo e il sindaco di Este Giancarlo Piva.

ACCORDO. È stato raggiunto un accordo che consta di quattro capitoli: la ricollocazione interna dei lavoratori, quella esterna, l'accompagnamento alla pensione di chi non è lontano dai requisiti necessari e il diritto di prelazione. Per quanto riguarda la ricollocazione interna: a Monselice lavoreranno 8 unità produttive e 4 impiegatizie, a Fanna (Pordenone) 6 unità produttive. Questi ultimi lavoratori saranno supportati da 1 mese di trasferta e da 24 mesi di affitto a carico dell'azienda.

RICOLLOCAZIONE. Per quanto riguarda la ricollocazione esterna, un lavoratore sarà assunto da un'azienda terza, per gli altri ex dipendenti sarà avviato un percorso di outplacement, condiviso dalle parti, della durata di 12 mesi, caratterizzati contemporaneamente da formazione e accompagnamento ad una nuova occupazione.

PENSIONE. Per quanto riguarda infine l'accompagnamento alla pensione: 7 lavoratori accederanno al requisito pensionistico durante i 18 mesi di mobilità; 8 lavoratori invece matureranno il requisito entro il 31 dicembre 2020. Questi ultimi avranno, oltre all'incentivo pattuito nell'accordo nazionale del 2013, la copertura a carico dell'azienda della contribuzione dal termine della mobilità fino alla fine del 2020.

PRELAZIONE. Infine, ma non in ordine di importanza, l'accordo prevede il diritto di prelazione fino al 31 dicembre 2020: quindi - nel caso si verificassero uscite dai siti di Monselice, Fanna ed Este - l'azienda sarà obbligata a dare precedenza all'assunzione dei lavoratori cessati dal sito di Este. Inoltre i lavoratori che cesseranno, oltre ai 35mila euro netti previsti dall'accordo nazionale del 2013 più i 3mila euro in 3 anni per spese mediche e formativa anche per i familiari a carico, riceveranno grazie all'accordo di questa mattina altri 3mila euro netti.

L'AZIENDA. “L’impegno dell’azienda nella gestione di un’imprescindibile razionalizzazione delle capacità produttive del Gruppo, per non compromettere in modo irreversibile la sua competitività in un contesto di grave crisi del settore – dichiara l’azienda - evidenzia un profondo rispetto per i suoi lavoratori e per un territorio che ha esigenza di buoni esempi di responsabilità sociale e soluzioni sostenibili, anche nel quadro dell’evoluzione futura che potrà avere il suo tessuto economico-impreditoriale”.

SINDACATI. "Oggi - dichiarano Dario Verdicchio e Rudi Perpignano - non possiamo dirci soddisfatti, poiché il dato inconfutabile è la chiusura definitiva di uno stabilimento produttivo con 130 anni di storia e di lavoro nella Bassa padovana. Ma, grazie alla mobilitazione importante dei lavoratori, possiamo dire di aver siglato il miglior accordo possibile. Aver dato ricollocazione lavorativa o accompagnamento al pensionamento per 34 persone su 66 esuberi annunciati è un risultato importante".

BASSA PADOVANA. "Il nostro impegno continuerà - concludono i due sindacalisti di Fillea e Filca - per monitorare sulla continuità dell'operato del gruppo Zillo, così come porteremo avanti la vertenza di Italcementi di Monselice. Sosterremo inoltre le nostre ragioni in regione Veneto e con le amministrazioni locali affinché all'area della Bassa padovana, già provata dagli effetti devastanti della crisi, possano essere riconosciuti gli strumenti governativi che ne consentano il rilancio".
 

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