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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Porta Trento Sud / Via delle Melette

Villa Maria, 20 professionisti a rischio licenziamento nella casa di cura

Le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica hanno avviato la mobilitazione del personale organizzando un sit-in di protesta davanti ai cancelli della casa di cura di via delle Melette

Si aggrava la vertenza sulla riduzione di personale alla casa di cura Villa Maria. Dopo aver annunciato la richiesta di cassa integrazione in deroga, nonostante non fosse stato raggiunto alcun accordo con le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica, la direzione della clinica ha comunicato un repentino cambio di strategia: verrà avviato l’iter per il collocamento in mobilità del personale in esubero.

A rischiare il posto di lavoro sarebbero una ventina di professionisti. Villa Maria avrebbe comunicato inoltre di non poter erogare alcuna retribuzione ai dipendenti (una quindicina circa, mentre altri dieci stanno osservando un periodo di ferie forzate) che avrebbero dovuto essere collocati in cassa integrazione dallo scorso primo maggio, non disponendo delle risorse economiche necessarie. Le organizzazioni sindacali hanno subito avviato la mobilitazione del personale organizzando un sit-in di protesta davanti ai cancelli della casa di cura di via delle Melette.
 
“La direzione di Villa Maria – dichiarano Sergio Palma (Fp-Cgil), Alessandro Piovan (Cisl-Fp) e Stefano Tognazzo (Uil-Fpl) – ha alzato il livello dello scontro dopo aver verificato che  difficilmente la Regione  accorderebbe la cassa  integrazione in deroga (per 25 dipendenti a rotazione e a zero ore, con una durata complessiva di 180 giorni) in assenza di un accordo sindacale. Avevamo già sollecitato un confronto, non abbiamo però ottenuto alcuna risposta. Siamo disponibili ad aprire un tavolo per giungere ad un’intesa, soltanto se rispettosa delle norme e degli accordi regionali vigenti”.
 
“È grave che si voglia rinunciare all’apporto di tanti validi professionisti - osservano Palma, Piovan e Tognazzo – quando vengono a mancare i finanziamenti pubblici dopo anni di bilanci in forte attivo. Siamo contrari a queste logiche gestionali che penalizzano l’intero sistema sanitario e aggravano le condizioni di vita di tante famiglie”.

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