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Zona arancione, Bertin: «Speriamo sia l'inizio della fine dell'incubo»

«L’importante è che la progressione, da adesso in avanti, sia effettivamente una progressione che non deve più conoscere arretramenti. Solo in questo modo la tensione che si è accumulata nelle nostre imprese potrà essere stemperata»

«Non è la “resurrezione” alla quale tutti agogniamo, ma è pur sempre quella “progressione” alla quale facevo riferimento ieri nell’incontro col presidente Zaia». Non fa salti di gioia il presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova, Patrizio Bertin («La vigilia di Pasqua con tutto chiuso non è proprio un bel vedere») ma accoglie con quel minimo di giusto ottimismo la notizia che il Veneto, da martedì 6, approderà in zona arancione.

Zona arancione

Aggiunge Bertin: «L’importante è che la progressione, da adesso in avanti, sia effettivamente una progressione che non deve più conoscere arretramenti. Solo in questo modo la tensione che si è accumulata nelle nostre imprese potrà essere stemperata evitando così uno scivolamento verso lo scontro sociale che è ciò che bisogna evitare a tutti i costi». Abbigliamento, oreficerie, mobili, casalinghi e i mercati potranno dunque tornare in attività. «Non è molto - conclude Bertin - ma è un primo passo. Se la campagna vaccinale, che evidentemente sta dando i propri risultati, proseguirà a ritmo sostenuto, potremo oggettivamente sperare di uscire presto da un incubo che dura da oltre 13 mesi».

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