Terrorismo, 37 anni fa le Br uccisero il poliziotto Antonio Niedda
L'agente della polstrada padovana fu freddato il 4 settembre 1975 in via delle Ceramiche a Ponte di Brenta da un brigatista. Oggi sullo stesso luogo si terrà la cerimonia di commemorazione alla presenza delle massime autorità cittadine
A distanza di 37 anni la città di Padova continua a mantenere vivo il ricordo e il sacrificio dell'appuntato Antonio Niedda, agente di polizia stradale ucciso a colpi di arma da fuoco da un brigatista a Ponte di Brenta. Oggi, alle 10 in via delle Ceramiche 13, sullo stesso luogo in cui avvenne l'omicidio di stampo terroristico, si terrà una cerimonia di commemorazione alla presenza delle massime autorità cittadine.
I FATTI. Il 4 settembre 1975, alla periferia di Ponte di Brenta una pattuglia della polizia stradale ferma una Fiat 128 per un controllo. Nell’auto vi sono due giovani, uno dei quali per sottrarsi all’arresto esplode tre colpi di pistola contro Niedda, uccidendolo. Un altro agente riesce a bloccare ed arrestare Carlo Picchiura, il brigatista che ha sparato. L'appuntato ha lasciato la moglie e due figli in tenera età, Francesco e Salvatore che vestono oggi la divisa del padre.
QUEL 4 SETTEMBRE 1975: UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA (LINK ESTERNO)
I RICONOSCIMENTI DA PARTE DELLO STATO. Alla memoria di Niedda nel 1976 è stata conferita la medaglia d’argento al Valor militare e il 12 maggio 2004, l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito la medaglia d'oro al Merito civile alla memoria di appartenenti alla Polizia di Stato caduti nell'adempimento del servizio per fatti di terrorismo.
AMICO DEI BAMBINI ROM. La prima corona di fiori al funerale fu inviata dai rom che stazionavano abitualmente vicino al fiume a Ponte di Brenta, riconoscenti perché spesso Antonio Niedda si recava nel loro campo per salutare i bambini.
