Mostra "L’Arlecchino di Donato Sartori" nel Foyer del Teatro Verdi di Padova
L’Arlecchino di Donato Sartori
Padova, Foyer del Teatro Verdi
8 marzo – 30 aprile
Verrà inaugurata mercoledì 8 marzo alle ore 18.30 nel Foyer del Teatro Verdi la mostra "L’Arlecchino di Donato Sartori", dedicata alla storia della maschera di Arlecchino realizzata dal grande scultore e creatore di maschere Donato Sartori, scomparso nel 2016.
La mostra è realizzata in occasione dello spettacolo "Arlecchino, il servitore di due padroni", una produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale con la regia di Giorgio Sangati, che sarà in scena a Padova dall'8 al 12 marzo e poi in tournée in Italia e Spagna.
SCOPRI LO SPETTACOLO "ARLECCHINO, IL SERVITORE DI DUE PADRONI"
La maschera per l’Arlecchino di Sangati – interpretato da Marco Zoppello – è stata una delle ultime creazioni di Sartori, ultimo anello di una lunga ricerca sulla figura del popolare personaggio della Commedia dell’Arte.
Una ricerca iniziata decenni or sono, dopo che il padre Amleto aveva realizzato le maschere per lo spettacolo di Giorgio Strehler, collaborazione continuata poi con il figlio Donato.
La mostra dà conto della lunga indagine condotta da Sartori e presenta numerosi disegni, progetti e calchi che ricostruiscono il lungo percorso che sta alle spalle della maschera di cuoio indossata da Marco Zoppello sul palcoscenico.
Un lungo viaggio che ha portato Donato Sartori in tutto il mondo e in particolare nel nord Europa e in Francia. Risalirebbero, infatti, alla tradizione nordica medioevale le radici di Arlecchino, Hellequin nelle antiche saghe, personaggio di natura diabolica, infernale, giunto in Italia attraverso la Francia ed adottato dai comici della Commedia dell’Arte, fino a diventare il furbo e intraprendente contadino bergamasco con il suo vestito multicolore che ben conosciamo nelle commedie goldoniane.
Tutto CIò è illustrato con abbondanza di materiali – dai disegni alle maschere finite passando per gli attrezzi del mestiere – a testimonianza del valore storico-culturale del lavoro di Donato Sartori, che va ben al di là del suo, pur importantissimo, contributo alla vita del teatro italiano ed alla sua immagine nel mondo.
“Questa mostra – spiega il Presidente del Teatro Stabile del Veneto, Angelo Tabaro – segna l’inizio di un percorso importante: il Teatro Verdi si apre alla dimensione espositiva, ponendosi in relazione sempre più stretta con la vita culturale della città, portando nel cuore di Padova, grazie alla collaborazione con il Museo Internazionale della Maschera, la testimonianza del lavoro di Donato Sartori, indimenticabile eccellenza, nata veneta e diventata internazionale”.
La mostra, realizzata dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e dal Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori di Abano Terme, con la collaborazione del Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche Servizio Mostre del Comune di Padova, è a cura di Paola Piizzi, Sarah Sartori e Paolo Trombetta del Centro maschere e Strutture Gestuali.
ORARI DI APERTURA
La mostra sarà aperta nei giorni di spettacolo, a partire da un’ora prima dell’inizio.
- Mercoledì 8 marzo ore 19.45
- Giovedì 9 marzo ore 15 e 19.45
- Venerdì 10 marzo ore 19.45
- Sabato 11 marzo ore 19.45
- Domenica 12 marzo ore 15
Ingresso gratuito.
DONATO SARTORI
Donato Sartori (1939-2016) frequenta l’atelier del padre Amleto (1915-1962), scultore e poeta che dedica gli ultimi anni della sua vita alla ricerca dell’origine della maschera dell’arte italiana (sue le maschere della rinata Commedia dell’Arte per le rappresentazioni curate da Giorgio Strehler, Gianfranco De Bosio e Jacques Lecoq).
Donato, alla scomparsa del padre, oltre a proseguire il proprio percorso di scultore continua in Italia il rapporto con il Piccolo Teatro creando le maschere per il Galileo di Brecht con la regia di Giorgio Strehler e per l’Arlecchino di Ferruccio Soleri, mentre nasce un’intensa collaborazione con Dario Fo, Peter Oskarson e, più recentemente, con Moni Ovadia.
Continua intanto anche a lavorare con i maggiori registi e attori di teatro francesi ed inizia un rapporto nuovo con il teatro d’avanguardia americano e europeo con produzioni non solamente teatrali, ma pluridisciplinari e multimediali.
Nel 1979 con l’architetto Paola Piizzi e lo scenografo Paolo Trombetta fonda il Centro Maschere e Strutture Gestuali.
A partire dagli anni ’80 il Centro dà vita a una serie di tournée con mostre, attività didattiche, spettacoli all’aperto, in Europa ma anche in Giappone, Cina, Indonesia e Australia.
Nel 2004 nasce il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori che oltre a contenere le opere dei Sartori, presenta anche una prestigiosa raccolta di maschere e sculture nata da una scrupolosa ricerca in tutto il mondo.
Nel 2007, viene realizzata a Venezia al Museo Correr una grande mostra titolata “Amleto e Donato Sartori. La Maschera del Teatro” in occasione dei trecento anni della nascita di Goldoni.