Bestie – conversazione musical letterario-scientifica: Righetto, Peresin e Pennacchi all'Odeo Cornaro
Evento da facebook https://www.facebook.com/events/360021198286436/
Bestie – conversazione musical letterario-scientifica sul ritorno del selvatico
18 settembre, h 19.30
con Matteo Righetto, Paola Peresin e Andrea Pennacchi
Biglietto unico 5 euro
Info e prenotazioni: 346 2279789 odeodays@gmail.com
L’uomo è l’animale narrante.
Tutto ciò che sperimenta è oggetto o soggetto di racconto. Tutto. Era prevedibile che il ritorno da “fuori”, dalla foresta dell’immaginario in cui si credeva di averli relegati, del lupo, dell’orso del cinghiale, diventasse l’origine di una guerra fra storie. Ma le storie sono vecchie, antiche anzi.
All’entusiasmo per una natura che torna incontaminata, si oppongono paure antiche che i media tecnologici non fanno che amplificare, popolando la rete di lupi e orsi che sbranano bestiame fin sulla soglia delle nostre case, cinghiali che caricano centauri [sic]. Ancora una volta il lupo è cattivo, servo del diavolo, come nelle favole minaccia il gregge uscendo dal suo bosco oscuro, anche se in realtà il bestiame domestico copre meno del 10% della sua alimentazione e non si registrano attacchi all’uomo almeno da 100 anni. I dati oggettivi, però, non bastano. l’animale selvatico – simbolo della foresta – uscendo dal bosco letterario, dal film del terrore, ci obbliga a ripensare il nostro rapporto con l’ambiente, a riorganizzare i nostri paesaggi mentali con cui diamo ordine al territorio.
In Italia, ma anche in molte altre parti d’Europa, il bosco si espande a coprire gli spazi che l’uomo ha abbandonato. La geografia mentale che oppone natura incontaminata (il parco naturale) e paesaggi costruiti dall’uomo (la città), viene incrinata da un terzo elemento che si avvicina e si insinua fin dentro gli spazi urbani. Questo terzo paesaggio, porta anche gli animali selvatici fin dentro le nostre città, prima quelli più abili, volpi e falchi, e poi cinghiali, cervi, persino orsi e lupi. Questo fenomeno, anche se viene presentato come un ritorno al passato, è in realtà completamente nuovo e quindi necessita di un nuovo modo di pensare.
Il Veneto è al centro di questo mutamento, vogliamo raccontarci delle storie (il più possibile vere) assieme.