Caro prezzi ed energia, i consigli degli agricoltori per risparmiare al mercato coperto di Campagna Amica
Contro il caro vita e l’inflazione che svuota il carrello e alleggerisce i portafogli scatta il week end dell’economia circolare con le lezioni di economia circolare dei contadini per imparare i segreti anti spreco, dalla tavola ai rifiuti, dalla spesa agli orti domestici fino ai trucchi in cucina per risparmiare di fronte agli effetti che la guerra e la crisi economica stanno avendo sulla vita quotidiana delle famiglie italiane. Sabato 10 settembre dalle 8 alle 13 e domenica 11 settembre dalle 9 alle 13 va in scena la “Festa dell’Economia Circolare” al Mercato Coperto di Campagna Amica Padova in via Vicenza 23.
Coldiretti e Campagna Amica, infatti ospitano il Progetto Eni “Circular Tour” e questo fine settimana sono pronti a dare il via a numerose iniziative, da laboratori didattici sul riciclo ai trucchi per la cucina antispreco, fino alla spesa sostenibile. Un giorno, per le famiglie all’insegna dell’economia circolare, ad ingresso libero, e che vedrà lo svolgimento di eventi per tutte le età, laboratori e giochi, all’insegna del chilometro zero e dell’eco sostenibilità.
Nell’occasione, i ragazzi ma anche gli adulti avranno modo di apprendere in maniera attiva, partecipe e divertente, alcuni temi fondamentali, dalla stagionalità dei prodotti alla provenienza, dall’importanza del riciclo alla gestione della crescita delle piante, dalla spesa sostenibile all’attenzione agli sprechi.
«Famiglie e bambini quindi al nostro Mercato Coperto di Campagna Amica Padova saranno protagonisti all’interno di un’iniziativa che diverte e che educa, insegnando alcuni aspetti cruciali dell’intera filiera dell’agroalimentare – spiega Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova – l’economia circolare è il tema protagonista dei laboratori didattici che abbiamo organizzato e si tratta di una visione che implica, condivisione, risparmio energetico, prodotti a chilometro zero, riutilizzo e riciclo dei materiali. E’ importante cogliere le opportunità che vengono dall’economia circolare dotando il nostro Paese di una riserva energetica sostenibile, a partire dal fotovoltaico sui tetti. L’agricoltura italiana è una risorsa strategica per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e di lavoro per il nostro Paese».
«L’economia circolare mette a disposizione diversi strumenti per difendere il potere d’acquisto delle famiglie, a partire – spiega Coldiretti Padova – dalla riduzione degli sprechi. Se da un lato in Italia in media nella spazzatura finiscono quasi 31 chili all’anno di prodotti alimentari a persona per un valore complessivo di quasi 7,4 miliardi euro – continua Coldiretti - dall’altro gli italiani sono diventati più sensibili agli sprechi, con ben il 94% attento a evitare di buttare nella spazzatura il cibo che acquista secondo Coldiretti/Censis. Il cibo che resta dopo pranzi e cene rappresenta una fetta rilevante degli sprechi alimentari che – sottolinea Coldiretti - possono essere combattuti con la riscoperta dei piatti che valorizzano gli avanzi. Sono così tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che – continua Coldiretti - non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come – prosegue la Coldiretti – la pinza veneta».
«Ma contro i rincari nel carrello della spesa oltre 4 italiani su 10 (44%) si difendono anche coltivando in proprio frutta e verdura a chilometri zero in giardini, terrazzi, orti urbani e piccoli appezzamenti di terreno per garantirsi cibo in una situazione di grande difficoltà e incertezza secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Accanto a chi coltiva gli spazi su balconi e terrazzi ci sono anche 1,2 milioni di italiani che hanno a disposizione almeno un ettaro di terreno a uso familiare. Si tratta – spiega la Coldiretti – in larga maggioranza di famiglie che hanno ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti dei quali hanno voluto mantenere la proprietà per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori, piuttosto che venderli come accadeva spesso nel passato. Ma non manca neppure chi ha approfittato dell’opportunità messa a disposizione dagli enti locali che da nord a sud dell’Italia organizzano e affittano veri e propri orti urbani che – sottolinea Coldiretti – registrano una crescita del 18,6% in cinque anni superando i 2,11 milioni di metri quadrati secondo l’analisi della Coldiretti sul rapporto Istat sul verde urbano 2021. Se in passato erano soprattutto i più anziani a dedicarsi alla coltivazione dell’orto, memori spesso di un tempo vissuto in campagna, adesso – sottolinea la Coldiretti – la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani e tra persone completamente a digiuno delle tecniche di coltivazione. Un bisogno di conoscenza che – precisa la Coldiretti – ha favorito la nascita della nuova figura del tutor dell’orto di Campagna Amica.
La promozione di rete energetiche alternative rappresenta uno strumento determinante per contrastare l’aumento dei costi per famiglie e imprese con l’agricoltura che in questo senso ricopre un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall’utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – sottolinea la Coldiretti – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare il trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica. Con lo sviluppo del biometano agricolo Made in Italy “dalla stalla alla strada” è possibile immettere nella rete 6,5 miliardi di metri cubi di gas “verde” da qui al 2030 e arrivare a rappresentare il 10% del fabbisogno della rete del gas nazionale, riducendo la dipendenza dall’estero dopo la corsa dei prezzi per effetto della guerra in Ucraina. Per Coldiretti bisogna semplificare tutte le procedure e tagliare la burocrazia, puntando su bio economia circolare e chimica verde leggera anche per diminuire la dipendenza dalle importazioni di fertilizzanti spesso provenienti da Paesi terzi rispetto all’Ue».
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