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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Cesare Cremonini esalta e fa sognare i 40 mila dell'Euganeo

Il cantautore bolognese ha riaperto la stagione dei concerti all'aperto dopo due anni di stop per la pandemia. Un successo il suo concerto a Padova

Fa un certo effetto sentire trentacinquemila persone cantare a squarciagola canzoni di amori perduti, storie di abbandoni e delusioni. Il bello che la stragrande maggioranza dei presenti lo fa abbracciando la persona amata, cantando insieme. Se non sapessimo, ci siamo informati eh, che Cremonini è finalmente felicemente accoppiato da qualche anno, saremmo pure preoccupati. Ironia a parte, quello di Cesare Cremonini è stato un grande spettacolo. Il ritorno del cantante bolognese a Padova è coinciso con la ripresa dei live all’Euganeo e il connubio non si può che definire vincente. Due ore e mezza di canzoni, pochissime pause che sono servite all’artista a creare col pubblico un feeling ancora più stretto. Ci sono tutti i suoi grandi successi, un omaggio a Lucio Dalla che mette i brividi, con i due che duettano grazie alla tecnologia. Insieme infatti cantano “Stella di mare”, un brano del 1979 che forse non è il più famoso ma si sposa perfettamente con il resto della scaletta. Si parte con “La ragazza del futuro” che rompe immediatamente il ghiaccio. Cremonini per tutta la serata alterna momenti con la band ad altri solo al piano o alla chitarra. Si muove con grande disinvoltura lungo tutti i 65 metri a disposizione. Il palco è all’altezza delle più grandi band del pianeta. Non è solo “lungo”, ma pure profondo 26 metri e alto 22. Una sottolineatura va anche per i costumi di scena. Uno spettacolo nello spettacolo. 

Anche le soluzioni cercate per accorciare le distanze con il pubblico sono azzeccate. Una elegante gru nera lo fa alzare sopra le teste delle persone che riempiono il prato dell’Euganeo. Tre grandi schermi mostrano tutto quello che accade sul palco senza perdersi mai il vero protagonista della serata che però lascia molto spazio anche alla band. Unico neo, ma è dopotutto una cosa risaputo, l’acustica che non si può dire essere perfetta. Quando si esibisce solo al piano o alla chitarra la qualità non viene troppo intaccata, ma quando suona insieme tutta la band chi siede nelle tribune qualcosa si perde. Con lui sul palco immancabile il vecchio sodale Nicola “Ballo” Balestri. Al momento dei saluti ha ripetuto con ancora più enfasi il suo amore per il Veneto, per le Dolomiti e la sua gente. Talmente esaltato dalla serata che ha salutato il pubblico  mandando loro un messaggio tra l’erotico e l’appassionato. La gente ha mostrato di gradire anche questo.

La ragazza del futuro
PadreMadre
Il comico (Sai che risate)
La nuova stella di Broadway
Chimica
Colibrì
Qualcosa di grande
Buon viaggio (Share the love)
MoonWalk
Vieni a vedere perché
Le sei e ventisei
Mondo
Logico #1
Grey Goose
Stella di mare
Lost in the weekend
Ciao
Chiamala felicità
50 Special
Marmellata #25
Poetica
Nessuno vuole essere Robin

Bis
Al telefono
Un giorno migliore

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