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Cinema Cittadella

A Cittadella l’ultimo Sonderkommando, da stasera in tv su Rai Storia

Nel documentario girato dal regista padovano Roberto Brumat la storia di Enrico Vanzini, 90enne di Santa Croce Bigolina, prigioniero a Dachau, costretto dai nazisti a buttare nei forni crematori i cadaveri dei propri compagni

Dopo la presentazione, un anno fa, con la proiezione in tutte le scuole venete il 27 gennaio, nel Giorno della Memoria, torna ad essere riproposto, questa volta sul piccolo schermo televisivo, il documentario Film doc "Dachau baracca 8" di Roberto Brumat con Enrico Vanzini
"DACHAU - Baracca 8, numero 123343"
, girato dal giornalista padovano Roberto Brumat e avente per protagonista un altro padovano, Enrico Vanzini, 90enne di Santa Croce Bigolina a Cittadella, ultimo sopravvissuto italiano dei Sonderkommando, le squadre speciali di prigionieri dei lager che i nazisti costringevano a buttare nei forni crematori i cadaveri dei propri compagni.

UN ANNO FA: IL LANCIO DEL DOCUMENTARIO

IN TV SU RAI STORIA. Una lucida testimonianza di un'ora che Rai Storia manderà in onda stasera, giovedì 24 gennaio, alle ore 23, venerdì 25 gennaio alle ore 7.30 e sabato 26 gennaio alle ore 9.

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7 MESI DI PRIGIONIA. Come molti sopravvissuti, per sessant’anni i figli e la moglie di Enrico Vanzini hanno ignorato la sua storia, taciuta per il troppo dolore che gli procurava. La sua indelebile esperienza nel campo di concentramento di Dachau è durata 7 mesi, lì ha lasciato 56 chilogrammi e l’innocenza di ragazzo. Nel documentario, prodotto dall’associazione Marca Trevigiana, Vanzini lucidamente rivive le fasi più crudeli di quella prigionia iniziata per colpa di una ragazza milanese, spia dei tedeschi. Ricorda il morto con cui dormì abbracciato tutta la notte, le bastonate sulle piaghe inferte dagli stessi infermieri che dovevano curarlo, il congelamento dei piedi, le cavie umane per gli esperimenti, i carri di morti che trasportò, i compagni che uscivano per sempre da quell’inferno lanciandosi contro i fili spinati elettrificati.

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