Mirco Melanco “La cinematografia documentaria racconta l'arte contemporanea” a palazzo Liviano
Parlare di cinematografia documentaria significa ripercorrere la strada tracciata da nomi quali i fratelli Lumière, Dziga Vertov e Frank Capra, ma anche Robert Flaherty considerato il primo cineasta in assoluto ad aver dato dignità di forma e struttura al film documentario, già a partire dal suo primo studio sulla vita degli eschimesi, il celebre “Nanook l’eschimese” (Usa, 1922), o John Grierson considerato un pioniere e il caposcuola del movimento documentaristico britannico e canadese degli anni trenta che proprio nel 1926 coniò il termine "documentario". Un’esperienza, quella della Cinematografia documentaria, che tocca anche il neorealismo documentario di Michelangelo Antonioni, Dino Risi e Giuseppe De Santis. Tuttavia i confini si possono estendere fino a Joris Ivens e Andy Warhol con esiti e prospettive libere da sovrastrutture convenzionali e condizionanti dei periodi precedenti.
Mirco Melanco, regista, documentarista e docente dell’Università di Padova, terrà il 15 marzo alle ore 15 in sala consiglio di palazzo Liviano in piazza Capitaniato a Padova il seminario dal titolo "La cinematografia documentaria racconta l’arte contemporanea: visioni e sottolineature", organizzato dal dottorato in Storia, critica e conservazione dei Beni culturali.