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Baustelle in concerto a Padova: i "ragazzi di ieri" incantano il Geox

La data padovana del "Fantasma Tour" consacra la maturità artistica raggiunta da Bianconi, Bastreghi e Brasini. 15 i brani eseguiti dal nuovo album: una visitazione del concetto di "tempo" che ha estasiato i presenti e suscitato decine di applausi

I Baustelle sono riusciti a rendere ogni singola traccia un'esperienza totalizzante, complice l'atmosfera wagneriana e cinematografica prodotta dai bellissimi arrangiamenti sui nuovi pezzi da parte di Enrico Gabrielli della Ensamble Simphony Orchestra e dalle musiche a cura di Rachele Bastreghi e del chitarrista Claudio Brasini. Vivissima la partecipazione dei fans: tale da spingere lo stesso frontman del gruppo, Francesco Bianconi, ad apostrofarli (scherzosamente) come "più calorosi di quelli di Napoli" dopo un bis richiesto a gran voce.

FANTASMA. La band toscana apre con "Fantasma (titoli di testa)", sinfonia in cui i più esperti non hanno esitato a riconoscere il tema de "L'uccello di cristallo" di Igor Stravinskij. La voce cantilenante di una bambina accompagna l'arrangiamento mentre ci si addentra con delicatezza nella dimensione di questo concept album: il fantasma, come dichiarato da Bianconi, è un'entità che attraversa il tempo; lo domina. Di qui la scelta di renderlo simbolo del nuovo lavoro discografico.

VIAGGIO NEL TEMPO. Dopo la tematica complessa sul "Futuro" affidata all'omonimo brano, la voce baritonale di Bianconi inizia ad intonare "Nessuno" sposandosi alla perfezione con i vocalizzi di una Rachele Bastreghi semplicemente divina. Con trasporto, Rachele cuce su questa canzone d'amore scritta a quattro mani con Bianconi, una veste di solennità inarrivabile. Il brano "Il finale", ispirato al compositore francese Olivier Messiaen, suggella infine questo primo cameo di tre brani. "La musica che ho scritto...è per il finale della temporalità quando tutto cesserà, guerra o pace, passerà" canta Bianconi.

Baustelle in concerto a Padova 2013

IL VIAGGIO NON HA MAI FINE.  Non tarda di molto il momento da solista della voce femminile del gruppo con "Radioattività". Il pubblico inizia così ad applaudire a scena aperta. In "Diorama" invece, Bianconi regala un'istantanea sul tempo ispirata alla poesia "Maschio Alpha" di Antonio Riccardi. "L'orizzonte degli eventi", canzone strumentale arrangiata interamente da Rachele ed impreziosità dai suoi suggestivi vocalizzi, conclude la prima parte dell'esibizione: emozione notevole nel sentire risuonare nel teatro la registrazione dell'organo a canne della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Montepulciano Stazione mentre la cantante sembra animare letteralmente il pianoforte.

MONUMENTALE. Brani meno contemplativi per la seconda parte del concerto ma non per questo meno impegnativi. Dopo "Cristina", ecco la sperimentazione dialettale in "Contà l'inverni": nello scandire le parole in romanesco di un uxoricida ergastolano, Bianconi prepara il pubblico alla seconda esibizione da solista della Bastreghi con "Monumentale", ispirata all'omonimo cimitero di Milano. È un invito, quello dell'affascinante cantante, a "stringere forte chi si ama fra le mute tombe", come recita il testo di questo capolavoro; a ricordarsi delle cose che veramente contano nella vuota temporalità. Dalle prime file arriva un forte applauso ancora durante il brano.

LA MORTE NON ESISTE PIÙ. "Parlami d'amore nonostante la stagione che verrà". I Baustelle ora cantano "La morte non esiste più", primo singolo dell'album. Il pubblico, avendolo riconosciuto fin dai primi accordi, intona senza risparmiare la voce questo canto liberatorio. Il felice pessimismo di "Maya colpisce ancora", la penultima canzone eseguita, porta poi verso il completamento delle tracce del nuovo album con "La natura", il primo pezzo scritto interamente da Rachele Bastreghi. Al suo interno, una rielaborazione del celebre "Adagietto" della V Sinfonia di Gustav Mahler. Rachele incanta ancora una volta e gli applausi sono tutti per lei anche quando inizia ad intonare la celebre "L'aeroplano" dall'album "Amen" del 2008: le sue esibizioni canore superano, in qualità, quelle delle registrazioni. Femme fatale da palcoscenico.

IL TEMPO DEI CLASSICI. Tra le ultime canzoni il risalto lo acquistano le celebri "Il corvo Joe" e "Alfredo", perle musicali, rispettivamente, degli album "La malavita" (2005) e del già citato "Amen". Con il corvo che dice "solo certi poeti del male mi sanno cantare" continuano i riferimenti ad Edgar Allan Poe: Bianconi riscopre le atmosfere di "Fantasma" anche nel suo passato musicale a volerne sottolineare una continuità ed una omogeneità di fondo anche per la scelta dei brani in scaletta. Con "Alfredo" si raggiunge la massima commozione in sala: Bianconi e Bastreghi sanno far vivere sulla pelle dei presenti tutta la tragicità della storia del piccolo, e mai dimenticato, Alfredino Campi vittima del noto incidente di Vermicino, mentre Brasini li accompagna alla chitarra.

ANDARSENE...COL BIS. "Appuntatevi questa cosa che sto per dirvi. Succederà". Così il cantante dei Baustelle presenta l'ultimo brano in scaletta che appartiene all'ultimo album, ovvero "L'estinzione della razza umana": sinfonie epiche sostengono il testo, a prefigurare la natura quasi straordinaria dell'evento. I Baustelle eseguono infine "Fantasma (titoli di coda)" e salutano velocemente. Ma la loro assenza dura poco, richiamati da un pubblico che inizia pian piano ad invadere lo spazio al di sotto del palco. Vengono eseguiti, in sequenza, "Charlie fa surf", "La guerra è finita" e "Andarsene così". Sotto il palco si salta e si agitano braccia a non finire. Al termine la band accoglie gli applausi del pubblico disponendosi in riga come a teatro. 

Una serata musicalmente sublime. Fuori dal tempo.

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