Doppio concerto in streaming per i 100 anni della “Bartolomeo Cristofori”
Cento anni fa, il 27 gennaio 1921, il Quartetto Busch inaugurava a Padova la prima stagione della neonata Società di Concerti “Bartolomeo Cristofori” con un programma interamente beethoveniano (i tre quartetti op. 18 n.1, op. 59 n.1, op. 132).
Il Quartetto Busch
Il Quartetto era stato fondato nel 1919 dal violinista Adolf Busch, docente a Berlino e già primo violino dell’orchestra Wiener Koncertverein. Nel giro di un anno il Busch si impone all’attenzione europea come uno dei migliori quartetti e nel 1921 è alla sua prima tournée in Italia. Il successo del concerto padovano è tale che la direzione della “Bartolomeo Cristofori” invita di nuovo il Quartetto Busch per il successivo dicembre 1921 e in seguito, nel biennio 1923-1924, per il ciclo completo dei Quartetti di Beethoven. Per festeggiare l’anniversario di questa importante società, che vive oggi nel nome degli Amici della Musica di Padova, il Quartetto Auryn dedica al pubblico degli Amici della Musica e dell’Istituto di Cultura Italo-Tedesco di Padova i tre quartetti di Beethoven che furono eseguiti il 27 gennaio 1921.
I concerti
Lo streaming è stato realizzato anche grazie al gentile sostegno del Goethe-Institut. I concerti on line da Colonia del Quartetto Auryn saranno due e si terranno mercoledì 27 (op. 18 n.1 e op. 59 n.1) e giovedì 28 gennaio (op. 132) a partire dalle ore 18 sul sito amicimusicapadova.org e sul canale YouTube dell’associazione (Amici della Musica di Padova). I concerti rimarranno visibili anche dopo le date di pubblicazione.
Conferenze
Tra le iniziative per la significativa ricorrenza si terranno poi due conferenze con ascolti sul centenario della Società di Concerti “Bartolomeo Cristofori”, a cura di Filippo Juvarra e Marinevi Massaro, che verranno trasmesse sul canale Youtube Amici della Musica di Padova e di cui verrà data comunicazione.
Quartetto Auryn
- Matthias Lingenfelder, violino
- Jens Oppermann, violino
- Stewart Eaton, viola
- Andreas Arndt, violoncello
https://www.amicimusicapadova.org/musicisti/quartetto-auryn/
La storia della Società di Concerti “Bartolomeo Cristofori” di Padova
Nasceva cento anni fa, agli inizi del 1920, la Società di Concerti “Bartolomeo Cristofori” che per un quarantennio fu la principale animatrice della vita e della cultura musicale di Padova e che vive oggi nel nome dell’associazione Amici della Musica di Padova. La Società fu fondata, nel clima di ripresa della vita culturale dopo gli anni difficili della guerra, da personalità della vita civile e culturale di Padova, i cui nomi erano legati a quello dell’Istituto Musicale Cesare Pollini, come il presidente Bruno Bonelli Bonetti, Sergio Leoni e il pianista Renzo Lorenzoni, fra gli altri. L’intenzione fu quella di celebrare così anche il padovano Bartolomeo Cristofori (1655-1732) e la sua “invenzione” del pianoforte (da lui chiamato all’epoca “gravecembalo col piano e forte”). Gli ideali artistici che ispiravano la nuova Società erano gli stessi di quelli di Cesare Pollini e dell’Istituto Pollini (1878), ideali condivisi all’epoca dalle varie Società del Quartetto che sorsero a Firenze (1861) e a Milano (1864) con lo scopo di valorizzare la musica pura, la musica strumentale ed in particolare il repertorio da camera e anche quello sinfonico, per sottrarre l’Italia al dominio dell’opera ed aprirla di nuovo alle esperienze europee più avanzate. Prese il via così dal 1921 una attività di assoluto rilievo internazionale, che si caratterizzò sia per le prestigiose presenze concertistiche che per l’ampiezza, la ricerca e l’apertura dei programmi. Negli anni che vanno dal 1921 alla seconda guerra mondiale Padova e la sala di concerti di allora in via Leoni, divenne così un punto di riferimento in Italia, con dei cartelloni degni di qualsiasi capitale europea. Valga ricordare, fra i tanti, i nomi dei più grandi pianisti (Rubinstein, Serkin, Zecchi, Petri, Cortot, Backhaus, Kempff), violinisti (Szigeti, Thibaud, Milstein, Busch), quartetti d’archi (Busch, Kolisch, Rosé, Lehner, Budapest, Amar) ma anche di grandi orchestre sinfoniche (Augusteo, Vienna, Budapest, Praga) che, con direttori come Gui, Molinari, Marinuzzi, Guarnieri, Kabasta, Talich, von Dohnanyi, Szell, si esibirono per molte stagioni sinfoniche al Palazzo della Ragione. Ma la “Bartolomeo Cristofori” si segnalò anche per l’apertura alla musica contemporanea e valga ricordare il “Pierrot lunaire” di Schönberg nella tournée organizzata nel 1924 da A. Casella e “Les Noces” di Stravinskij nel 1927. Importanti anche le “integrali” o i cicli tematici pluriannuali, che troviamo nella programmazione (per esempio il Quartetto Busch presentò i quartetti di Beethoven in un ciclo memorabile tra il 1923 e il 1924). Dopo gli anni della seconda guerra mondiale la “Bartolomeo Cristofori” riassunse una progettualità di alto profilo artistico e seppe anche, con acuta intuizione, individuare i maggiori talenti della nuova generazione di strumentisti italiani (A.B. Michelangeli, Quartetto Italiano, Trio di Trieste, duo Gorini-Lorenzi, I Musici, Quintetto Chigiano etc.). Dal 1945/46 entra in campo a Padova un nuovo soggetto musicale, il Centro universitario d’arte, che affiancò le sue stagioni accanto a quelle della “Bartolomeo Cristofori” fino a quando, nel 1952, la Presidenza del Consiglio invitò i due organismi a coordinarsi e poi (1957) a fondersi, prendendo il nome di “Amici della Musica di Padova”. In questo processo il ruolo della “Bartolomeo Cristofori” progressivamente lasciò spazio ai giovani del Centro d’arte, che diedero il preminente apporto ideativo, economico e organizzativo fino al 1975, anno in cui la “Bartolomeo Cristofori” si estinse, a seguito della trasformazione in Conservatorio del vecchio Liceo Musicale “C. Pollini.” Si chiudeva così una storia gloriosa, documentata nelle ricerche di M. Massaro, di cui gli Amici della Musica di Padova sono orgogliosi di essere oggi gli eredi.
Info
Amici della musica di Padova
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