"Il futuro dopo di noi", prospettive sull'assistenza ai disabili a Vigodarzere
Lo scorso 4 febbraio la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge sul "Dopo di noi", per riconoscere alle persone disabili che rimangono senza la famiglia una continuità di cure, sostegno e assistenza, insieme alla possibilità di scegliere dove e con chi vivere.
Per approfondire le possibili soluzioni che la proposta di legge apre, anche attraverso forme di assistenza pubblico-private, la Fondazione I.R.P.E.A., una delle realtà padovane più impegnate nel settore del welfare e nell'assistenza a persone con disabilità, promuove un momento di riflessione e confronto sul tema "Il futuro, dopo di noi".
L'appuntamento è per lunedì 9 maggio dalle 9.30 nella sala polivalente della parrocchia di San Martino a Vigodarzere. Apriranno la mattinata i saluti del presidente della fondazione Leonildo Bettio, del sindaco del comune di Vigodarzere Francesco Vezzaro e del parroco Don Luigi Bonetto. Seguiranno poi gli approfondimenti del deputato Margherita Miotto, proponente della legge sul "Dopo di noi" e del direttore generale della fondazione I.R.P.E.A. Stefano Rizzo.
"Un domani chi si occuperà di mio figlio? È questa la domanda che preoccupa di più i genitori di persone con disabilità. Il disegno di legge, ora in approvazione al Senato, prevede l'istituzione di un fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, ma anche agevolazioni per chi eroga risorse finalizzate alla tutela e all'assistenza dei disabili gravi.
Fondazione I.R.P.E.A. (Istituti Riuniti Padovani di Educazione ed Assistenza) è una delle realtà più significative nel settore dell'assistenza, della formazione e dell'educazione nel territorio padovano, la cui storia affonda le sue radici nelle pie opere del '500. Oggi Fondazione I.R.P.E.A. si occupa di educazione e istruzione per l'infanzia, qualificazione professionale di giovani e adulti e assistenza diurna e residenziale a persone con disabilità: sono 155 i fruitori dei servizi centri diurni, per un'età media di 38 anni, mentre le comunità alloggio ospitano 23 persone.