rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura Montegrotto Terme

Armonia di luce e fango dal Bangladesh

Inaugurazione con aperitivo etnico della mostra fotografica di Beatrice Masini sabato allo Iat di Montegrotto Terme

Verrà inaugurata sabato negli spazi espositivi dello Iat, nel centro di Montegrotto Terme la mostra fotografica “Princess of Waterland”  di Beatrice Mancini, specialista in fotografia di reportage, che racconta chiarori e penombre di esistenze difficili in Bangladesh.

Mostra

La mostra fa parte del progetto #Nonsolo8Marzo, organizzato dal Comune di Montegrotto Terme. Domenica 10 marzo alle ore 18 ci sarà l'inaugurazione con l’attrice Federica Santinello che si esibirà in un monologo intitolato “Manisha”. L'inaugurazione sarà accompagnata da un aperitivo etnico a cura dell'associazione “Fratelli dell'uomo”.

Reportage

Beatrice Mancini, specialista in fotografia di reportage, si è unita a Il Filo di Juta, una Onlus che ha portato assistenza nel sud del Bangladesh: una terra dove terra e acqua determinano lo stile di vita degli uomini e delle donne che la abitano, una terra che sprofonda nell’acqua per il trenta per cento del suo territorio e dove le condizioni sanitarie sono tragiche, a causa della paradossale scarsità di acqua potabile. In questa situazione, già così disperata, la condizione delle donne è assai più difficile di quella degli uomini. Il fatto che i medici della Onlus fossero tutte donne ha favorito l’avvicinamento della parte femminile della popolazione, spesso lasciata ai margini dalla società: donne fuoricasta e musulmane in particolare.

Storie

Gli scatti di Mancini raccontano le storie emerse durante il periodo di assistenza e in esse è ritratta un’armonia di luce e fango come rappresentazione di vite consumate, per queste donne, a servire prima il padre e poi il marito, in uno stato di perenne sottomissione. «Alcune - racconta la fotografa - accettano passivamente il loro destino, altre invece prendono coscienza della loro condizione e scelgono la libertà uccidendosi in modo atroce, spesso con il veleno per topi. Gesti di disperazione in un mondo in cui perfino il minimo cambiamento sembra impossibile. Donne spesso costrette a sposarsi a tredici o quattordici anni, spesso mogli di uomini assai più vecchi di loro o magari deformi. Vittime di abusi di ogni genere, si ritrovano da sole, abbandonate, emarginate, destinate a una vita di strada, se solo si azzardano a fare una denuncia, perché quello che sono chiamate a fare è esclusivamente generare figli e servire gli uomini. Queste principesse dagli abiti sgargianti e dagli sguardi antichi, hanno un lungo cammino da percorrere: devono prendere coscienza che questo mondo di terra e di acqua può essere migliore anche per loro».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Armonia di luce e fango dal Bangladesh

PadovaOggi è in caricamento