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Da Chernobyl alla rotta Balcanica, il viaggio immaginifico di Marco Vecchiato

Si chiama "Zona di alienazione" una mostra che è più una esperienza che una esposizione, è aperta al pubblico fino al 28 maggio, presso la libreria Minerva

Già il titolo della mostra "zona di alienazione", richiama a luoghi fantasma, che aleggiano tra la vita e la morte. Il nome viene da Chernobyl e si riferisce a quando i soldati russi mandati da Putin sono entrati in quella che viene appunto definita zona di alienazione, visto che è una zona contaminata è molto pericolosa. Rappresentati come dei fantasmi si muovono in uno scenario apocalittico dove a farla da padrone è la luce e non il buio. Marco Vecchiato ha iniziato a dipingere alcuni dei quadri che sono esposti fino al 28 maggio alla libreria Minerva, in via Del Santo proprio mentre si verificavano queste crisi. In questo spazio che è già magico di per sé, una libreria che predilige l'antico ma non perché vecchio ma al contrario, perché è senza tempo, le opere di Vecchiato sembrano pensate appositamente per questo spazio. Scendendo poi giù, oltre a scoprire che probabilmente c'è un'altra città, sotto la città, si imbatte in due installazioni che andrebbero nella direzione del far pensare che ciò a cui si alludeva in precedenza potrebbe essere vero mentre è invece proprio la creatività dell'artista a rendere un tutt'uno opere e ambiente. Da vedere. All'inaugurazione, venerdì 20 maggio, anche il soprintendente Fabrizio Magani, non in veste ufficiale ma mescolato ad altri visitatori. 

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