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Damiano Michieletto firma la nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto in onda in prima assoluta su Rai5

Una serata di grande opera e prosa con due spettacoli in prima assoluta. Sabato 20 febbraio, a partire dalle 19.50 su Rai5 e dalle 20su Radio3, Rai Cultura popone la Salome di Richard Strauss con il Maestro Riccardo Chailly sul podio, registrata al Teatro alla Scala di Milano, e a seguire due celebri atti unici di Anton Čechov, “La domanda di matrimonio” e “L’orso”, realizzati con il Teatro Stabile del Veneto al Teatro Goldoni di Venezia, dalle 21.45 circa

Due celebri atti unici di Anton Čechov "La domanda di matrimonio" e "L’orso", raccordati in modo singolare dal regista Damiano Michieletto. È la nuova produzione firmata dal Teatro Stabile del Veneto e che sabato 20 febbraio, ore 21.45, debutta in prima assoluta su canale Rai5, nella serata che Rai Cultura dedica al regista.

La registrazione

Nell’allestimento registrato lo scorso dicembre sul palcoscenico del Teatro Goldoni di Venezia, Michieletto propone un suo personale adattamento drammaturgico dei due celebri atti unici cecoviani che il regista collega in modo singolare, creando un unico racconto in cui personaggi, dall’apparenza granitica, rivelano in circostanze improbabili tutte le loro più segrete fragilità. L’idea è quella di presentarli uniti insieme, senza interruzione, affidando al personaggio del servitore il compito di traghettare la vicenda dal primo atto al secondo, attraverso un monologo in cui racconta il tempo passato e i destini familiari. La domanda di matrimonio e L’orso, che Čechov chiama “scherzi”, diventano quindi due scherzi in un atto. Nel creare questa continuità narrativa, Michieletto sceglie di non indugiare alla ricerca di un tipo di comicità troppo esibita, traducendola in maniera più interiore. La comicità ovviamente resta una cifra fondamentale, ma va cercata piuttosto nei piccoli dettagli: nel cane che zoppica, nei tic nervosi, nelle discussioni sul tempo atmosferico, che rivelano le fragilità dei personaggi. Una comicità intessuta di micro-drammi, piccole crisi, problemi fisici e insicurezze, che rendono i protagonisti così vicini.

Dettagli

Lo spettacolo si avvale delle scene di Paolo Fantin, dei costumi di Carla Teti e delle luci di Alessandro Carletti. La regia televisiva è di Daniela Vismara. In scena Giancarlo Previati, Petra Valentini, Edoardo Sorgente, Andrea Pennacchi e Nicola Stravalaci che interpreta il ruolo del servo, a cui è affidato il compito di traghettare l’azione da un atto unico all’altro.

Note di regia

La domanda di matrimonio e L’orso sono due celebri atti unici che Čechov chiama “Scherzi”. Entrambe le storie sono scritte secondo un principio di simmetria: in ogni atto un uomo si presenta all’improvviso in un salotto, si sente male e finisce per baciare la padrona di casa. Così come i drammi giocosi, questi scherzi vivono di personaggi colti in una dimensione semplice e quotidiana. Le storie si avviano sempre a partire da banali disquisizioni come la proprietà di un terreno, i malanni di salute, la noia di una giornata dove non succede nulla, la biada per i cavalli, i piselli da sgranare, la mandibola di un cane…

All’interno di questa cornice domestica i personaggi prendono vita e fanno emergere sfumature che li rendono affascinanti e complessi.

Dietro ad un’immagine apparentemente bonaria i vari Lomov, Čubukov, Smirnov, Natal’ja e Luka presentano dei microdrammi fatti di nevrosi, sogni infranti, inquietudini, ansie e rimorsi.

Un lato interiore e non detto, fatto di piccole fratture che emergono attraverso vari dettagli come un braccio indolenzito, una gola secca, una breve confessione riguardo agli amori passati.

Čechov crea un mondo interiore all’insegna della fragilità. Una fragilità che diventa esasperante e che porta allo scontro. I personaggi arrivano a puntarsi contro pistole e fucili: “se ne vada o sparo” oppure “sta zitto, se no prendo il fucile e ti impallino!”. In entrambi gli episodi si parte dalla calma e si arriva alla catastrofe. Il tutto in meno di mezz’ora.

Il piacere di scoprire questa umanità, che diverte per il fatto di essere così fragile, è quello che mi ha portato a scegliere queste due piccole storie e affrontarle con un bellissimo cast di cinque attori, immaginandole come un’unica vicenda a distanza di tempo.

La domanda di matrimonio si conclude con lo sposalizio di Natal’ja Stepanovna. Passano cinque anni nei quali, come ci racconta il servitore Luka, i destini dei personaggi sono cambiati e si approda così al secondo atto L’orso, in cui ritroviamo la stessa donna, ora rimasta vedova. Il medesimo salotto, sintetizzato con un unico grande divano accoglie le lacrime, le minacce, le paralisi, e le crisi che scalpitano dietro a cappotti abbottonati, giacche striminzite, gonne lunghe, frac logori e pellicce irsute.

Trama

Ne "La domanda di matrimonio" si assiste al ruvido approccio fra due rampolli di buona famiglia in cui i battibecchi si alternano a riappacificazioni preludendo a quello che sarà la futura vita matrimoniale. Ivan Vasilevic Lomov si presenta in casa del possidente Stepan Stepanovic Cubukov per chiedere in moglie la figlia Natalia, che a sua volta pensa che Lomov sia venuto per un contratto d’affari e scopre solo alla fine che si trattava di un contratto di matrimonio. Tutto il testo è basato su questo equivoco. Partendo da una piccola disputa sulla proprietà di un prato o da un diverbio sulle capacità dei propri cani, i due continueranno a scambiarsi invettive in un crescendo di battibecchi comici dallo scoppiettante finale.

Protagonista de "L’Orso" è Elena Ivanovna Popova, una vedova inconsolabile che ha giurato, dopo la morte del marito, di non uscire più di casa e di non frequentare più alcun uomo, nonostante le insistenti preghiere a ripensare la sua decisione da parte del suo servitore Luka. La situazione si capovolge quando l’ex ufficiale di artiglieria Smirnov va dalla Popova a riscuotere delle cambiali. Il rifiuto di lei a pagare e la volontà di lui ad esigere quanto dovuto originano un dialogo concitato, che degenera in un duello fra la vedova e l’ex ufficiale con un imprevedibile esito finale.

Atti unici

La domanda di matrimonio

L’orso
scherzi in un atto
di Anton Čechov
adattamento drammaturgico e regia Damiano Michieletto

Personaggi e interpreti

Stepan Stepanovič Čubuko - Giancarlo Previati
possidente

Natal’ja Stepanovna - Petra Valentini
sua figlia

Ivan Vasil’evič Lomov - Edoardo Sorgente
possidente vicino di casa di Čubukov

Grigorij Stepanovič Smirnov
possidente di mezza età - Andrea Pennacchi

Luka - Nicola Stravalaci
servo

scene Paolo Fantin
costumi Carla Teti
luci Alessandro Carletti
assistente ai costumi Elisa Cobello

direttore di scena Federico Paolo Rossi
elettricista Nicolò Pozzerle
fonico Dario Compagnoni
sarta Sara Gicoradi
trucco Cristiana Bertini
amministratrice di compagnia Federica Furlanis
foto Serena Pea

realizzazione costumi Laboratorio Fondazione Teatro La Fenice
parrucche Audello Teatro srl
attrezzeria E.Rancati srl
calzature Ctc
service luci e audio Raggi di luce – Vicenza
realizzazione dolce pasticceria Marchini Time – Vio Giancarlo
si ringrazia per il sostegno alla produzione Camera di Commercio di Padova, Camera di Commercio Treviso e Belluno Dolomiti, Camera di Commercio Venezia e Rovigo

produzione Teatro Stabile del Veneto

Info web

https://www.teatrostabileveneto.it/atti-unici-di-anton-cechov-damiano-michieletto-firma-la-nuova-produzione-del-teatro-stabile-del-veneto-in-onda-in-prima-assoluta-sabato-20-febbraio-ore-21-45-su-rai5/ 

https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2021/02/Su-Rai5-canale-23-due-prime-assolute-firmate-da-Damiano-Michieletto-90da945d-928a-46e6-b289-f04c1d54532f-ssi.html

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