Ciclo di incontri Ucid all’Auditorium dell’Antonianum
«Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere sviluppo autentico, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l'uomo». Populorum Progressio « La capacità progettuale di una società orientata verso il bene comune e proiettata verso il futuro si misura anche e soprattutto sulla base delle prospettive di lavoro che essa è in grado di offrire. L'alto tasso di disoccupazione, la presenza di sistemi di istruzione obsoleti e di perduranti difficoltà nell'accesso alla formazione e al mercato del lavoro costituiscono, per molti giovani soprattutto, un forte ostacolo sulla strada della realizzazione umana e professionale. Chi è disoccupato o sottoccupato, infatti, subisce le conseguenze profondamente negative che tale condizione determina nella personalità e rischia di essere posto ai margini della società, di diventare una vittima dell'esclusione sociale».
Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa Economia o Welfare? Un dilemma che si è scatenato con la crisi che tuttora affligge il mondo del lavoro e che, ponendo l’accento sul profitto talvolta esasperato, ha generato disuguaglianze sociali. Come quindi mettere in equilibrio le esigenze del mercato con una qualità di vita rispettosa dei diritti umani fondamentali?
Questo il nodo che verrà affrontato dall’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) nel secondo appuntamento del ciclo di incontri dell’anno sociale 2018-19, in programma all’Auditorium dell’Antonianum, sabato 1 dicembre (ore 10-12.30, ingresso libero). «Ci troviamo a vivere in una sorta di ‘terra di mezzo’ – spiega Christian Ferrari, segretario CGIL Veneto, tra i relatori dell’incontro –. La crisi del modello di globalizzazione che si è affermato negli ultimi 30 anni all’insegna del primato del libero mercato, ha costretto ad un arretramento delle reti solidaristiche, e del welfare in particolare, aumentando squilibri e diseguaglianze. Serve riportare al centro la persona che lavora, recuperare la dimensione umana e sociale del profitto.» Welfare che soccombe sotto i colpi di una economia che nel settore dei lavori di servizio porta indietro l’orologio di oltre due secoli: rider, rider, corrieri, braccianti agricoli stagionali, pagati poco o nulla sono la tragica realtà di questi tempi, senza prospettive, senza diritti, senza tutele.
«Non bisogna partire dalla norma e studiarne l’applicazione pratica, ma leggere la realtà e risalire alla possibilità di normarla per colmare gli eventuali abusi – chiarisce Mario Beltrame consigliere Ascom e socio Ucid, anch’egli tra i relatori –. L’ideale sarebbe quindi risolvere il problema creando una norma che tuteli il lavoratore e consenta quella elasticità in grado di rispondere alle esigenze immediate del mercato.» La soluzione è appena ‘fuori dalla porta”: «In fondo basterebbe guardare all’Europa – chiosa Antonio Rigon Amministratore Delegato Sinloc Spa, altro relatore. In questi anni le economie e imprese tedesche e francesi hanno sicuramente sviluppato una tutela sostanziale dei lavoratori migliore che in Italia, eppure sono cresciute di più, sono state più competitive e hanno prodotto migliori profitti.»
Programma
Ore 10 Introduzione e saluti di Flavio Zelco - Presidente Ucid Padova
Ore 10.15 Tavola rotonda con Christian Ferrari Segretario Cgil Veneto, Antonio Rigon amministratore delegato Sinloc SpA, Mario Beltrame consigliere Ascom - socio Ucid.
Modera Massimo D’Onofrio - consigliere Ucid Padova Al termine seguirà il Dibattito. La “Ucid Padova” è un’Associazione privata di fedeli, regolata dalle norme del codice di Diritto Canonico, dalle norme di legge e dallo Statuto. Ad essa aderiscono Cristiani che siano Imprenditori, dirigenti e Professionisti, organizzati come Federazione di sezioni aderenti alla “Ucid”, formalmente costituite. L’Associazione aderisce attraverso il rispettivo gruppo interregionale alla “Ucid”, costituita il 31 gennaio 1947 e retta attualmente dallo statuto approvato dall’assemblea del 18 giugno 2002; si riconosce nei suoi fini e si impegna a promuoverne la realizzazione per quanto di sua competenza nell’ambito di una sua autonomia di iniziativa, e a rispettare tutte le norme dello statuto e sue successive modifiche approvate a norma dì legge e di statuto. Tra le sue finalità: la formazione cristiana dei suoi iscritti e lo sviluppo di una alta moralità professionale alla luce dei principi cristiani e della morale cattolica; la conoscenza, l’attuazione e la diffusione della dottrina Sociale della Chiesa; lo studio e l’attuazione di iniziative volte a conformare le opere ed attività degli iscritti ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa e ad assicurare un’efficace ed equa collaborazione fra i soggetti dell’impresa, ponendo la persona al centro dell’attività economica, favorendo la solidarietà contro ogni discriminazione e sviluppando la sussidiarietà; la testimonianza cristiana dei Soci con le loro opere nelle imprese, nelle organizzazioni, nel contesto sociale.