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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

"Come stanno i ragazzi": il documentario della Fondazione Salus Pueri in esclusiva su Rai Play

Il documentario prodotto dalla Fondazione Salus Pueri della Pediatria di Padova affronta l’emergenza dei suicidi giovanili, seconda causa di morte tra gli adolescenti

In Italia il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti: un problema drammatico, oggetto di recenti indagini cliniche ed epidemiologiche ma di cui si parla ancora molto poco. La Fondazione Salus Pueri, che dal 1992 si impegna a promuovere progetti a favore della Pediatria di Padova, ha intercettato questa urgenza e, insieme all’équipe della Neuropsichiatria Infantile del Dipartimento Salute Donna e Bambino dell’Azienda Ospedale Università di Padova e ai videoreporter Alessandro Tosatto e Andrea Battistuzzi nel 2019, ha prodotto il docufilm “Come stanno i ragazzi”.

“Come stanno i ragazzi”

Per oltre un anno, insieme agli specialisti della Neuropsichiatria Infantile, sono state seguite le storie di alcuni ragazzi che hanno vissuto da vicino la realtà del tentato suicidio e, attraverso i loro racconti, si è provato a capire cosa si nasconde dietro questa emergenza crescente. Questo viaggio nei fatti e nelle emozioni è diventato un documentario che da gennaio 2020 è stato presentato in prima Nazionale a Padova e successivamente a Roma, presso la Sala del Cinema, con l’intento di scalfire il muro di silenzio che circonda la vita di decine di migliaia di ragazzi e delle loro famiglie in Italia. Sono gli stessi ragazzi, e coloro che gli sono stati vicini, a raccontare le loro storie così spesso nascoste o non ascoltate, fatte di ostacoli importanti e momenti di disorientamento profondo e per i quali la salute mentale ha rappresentato un traguardo alla fine di un cammino sicuramente difficile e doloroso ma raggiungibile. Ora  “Come stanno i ragazzi” è disponibile sulla piattaforma Rai Play. Sicuramente un primo segnale, questo, di riconoscimento dell’esistenza di un problema giovanile da parte dei media e del valore nei confronti del lavoro, non sempre facile, svolto da tutti coloro che si sono impegnati nella costruzione e nella produzione del Docufilm. L’auspicio è quello di mettere a disposizione uno strumento di sensibilizzazione, di educazione alla salute e di formazione di tutti coloro che ogni giorno si occupano di minori, nonché di riflessione sociale nei confronti di un tema, quello della sofferenza psichica che, nonostante in Italia coinvolga un numero sempre maggiore di ragazzi, rimane ancora un tabù, uno stigma di cui vergognarsi.

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