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Cultura

Galileo Festival, imprenditori al fianco dei giovani in tenda: «Problema disastroso»

«Serve far collaborare in modo sistematico i mondi dell'università e delle imprese per creare un'osmosi culturale e tecnologica. Per essere innovativi e valorizzare i giovani serve coltivare un caos costruttivo». A dirlo è Daniele Lago, ad dell'omonima azienda, nel contesto dell'evento di apertura del Galileo Festival, a Padova dal 19 al 21 maggio

«Serve far collaborare in modo sistematico i mondi dell'università e delle imprese per creare un'osmosi culturale e tecnologica. Per essere innovativi e valorizzare i giovani serve coltivare un caos costruttivo». A dirlo è Daniele Lago, ad dell'omonima azienda, nel contesto dell'evento di apertura del Galileo Festival, a Padova dal 19 al 21 maggio. «Sono gli scambi, i confronti anche con culture differenti che ci fanno imparare e innovare. Bisogna promuovere la creatività dei giovani in azienda». Ad affondare sul tema è anche Carlo Pizzocaro (presidente e ad di Fidia Farmaceutici): «Lavoriamo molto con le università per le nostre ricerche e molti studenti li teniamo in azienda. Oggi in Italia, a differenza di altri Paesi, è ancora molto bloccata questa relazione tra imprese e università». 

Giovani

Ad entrare in gioco nel corso dell'evento è dunque il tema della fuga dei talenti dalle aziende italiane: «Non si può parlare di scienza, sviluppo e innovazione senza parlare di giovani, e sappiamo quanto questo territorio stia soffrendo l'abbandono da parte dei giovani - spiega Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto. Il saldo dei giovani che vengono e che vanno è allarmante: da qualche anno è negativo, al contrario di regioni in attivo come Emilia-Romagna e Lombardia. C'è attenzione da parte nostra, abbiamo coinvolto anche il presidente Zaia su questi temi e con la Fondazione Nordest avvieremo un'indagine non più quantitativa ma qualitativa per capire perché i giovani lasciano la regione». Una parentesi del dibattito è stata aperta anche sul tema delle residenze e delle proteste dei giovani universitari (che mentre si svolge il Festival in Aula Magna del Bo di Padova, sono accampati in tenda all'entrata per manifestare all'Università il disagio abitativo). Carraro afferma che «il problema è disastroso: serve garantire un'adeguata abitazione, anche e soprattutto dal punto di vista economico. Dobbiamo occuparci di questo perché rischiamo di perdere risorse e di far disinnamorare chi porterà avanti questi temi di ricerca e sviluppo e chi sarà la prossima classe dirigente. La prima preoccupazione è che mancano i lavoratori a tutti i livelli professionali: dobbiamo fare qualcosa per attrarre nuovi giovani, anche con un territorio ospitale e accogliente».

Università

D'altronde il tema «non può essere limitato solo alle Università, ma deve includere anche le imprese che inevitabilmente ne sono o saranno presto coinvolte. Cosa possono fare loro? Sicuramente intensificare il dialogo con le Università, sicuramente offrire occasioni di inserimento in maniera più vivace, ma ricordiamoci che il periodo per le imprese è complesso e non possono fare tutto da sole. Il problema non è solo questo, è più ampio e riguarda anche il calo demografico. Bisognerebbe aprire anche una discussione seria sull'immigrazione e promuovere azioni di sistema tra imprese, università». Dello stesso avviso il prorettore dell'Università di Padova Fabrizio Dughiero, che ha aggiunto: «È fondamentale costruire nuovi alloggi, ma non copriremo il fabbisogno intero. Dobbiamo iniziare a pensare in modo diverso, ad esempio con una possibile soluzione, almeno parziale: abbiamo tanti anziani soli, perché non proviamo a farli vivere con dei giovani? Possiamo poi prendere esempio da altri Paesi, dove agli studenti si offre di lavorare in università o di entrare subito nelle imprese permettendo loro di portare a casa uno stipendio vero e proprio. Così facendo, anche in Italia si renderebbe attrattiva l'università per i nostri giovani e si risolverebbe il problema degli alloggi». E sull'andamento demografico Dughiero ha ricordato che «nei prossimi 10 anni ci saranno 260mila matricole in meno. A Padova siamo cresciuti molto con gli studenti stranieri, siamo arrivati ad una quota del 10% sui 70.000 studenti totali. Le Università saranno realmente impermeabili a tutto quello che le succede intorno? Non ne sono sicuro: qui a Padova abbiamo festeggiato i primi 800 anni, non è detto che si celebreranno i prossimi 800».

Galileo Festival

Presenti all'evento d'apertura anche Emiliano Lorenzoni (Gruppo Hera) e Cristina Balbo (Intesa Sanpaolo), che ha riflettuto sul ruolo delle banche nel sostegno all'innovazione. «La quota di mercato generale di Intesa Sanpaolo è del 50/55% delle PMI innovative. Abbiamo sviluppato modelli e sistemi di supporto dedicati alle startup per favorire il loro lavoro e per favorire la possibilità di fare sistema con imprese, stakeholder e attori del territorio - prosegue Balbo - L'innovazione non può non essere aperta, dunque non pretendiamo di farla al nostro interno, ma guardando al territorio, all'Università e alle imprese, facilitando la connessione fra i due attori». In chiusura, Enrico Carraro è stato interpellato anche sul tema del Pnrr. «Sono un po' perplesso perché speravo che potesse portare ad un cambiamento epocale del Paese, per esempio in una semplificazione e in una sburocratizzazione e questo non è un problema di un governo o di un altro. Qualcosa è stato fatto - aggiunge - per esempio alcuni centri di ricerca stanno funzionando, ma alle imprese che sono il cardine dell'economia mi aspettavo che arrivasse qualcosa in modo diretto. Sul cambiamento reale mi ero assolutamente illuso. Basti pensare che col Pnrr volevano fare gli stadi...».

Sabato

Il programma del sabato sarà, come da tradizione del Festival, sarà particolarmente ricco e articolato. La mattina, alle ore 10, si potrà fare il punto su droni, spazio e innovazione in un settore così avvenieristico e allo stesso tempo fruttuoso per le nostre imprese. Ne parleranno, coordinati dal direttore scientifico del Festival, l'editorialista del Corriere della Sera Giovanni Caprara, Cristina Leone, presidente del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio, Marco Lovera, direttore del Dipartimento di Scienze e tecnologie aerospaziali Politecnico di Milano e Marina Scatena, presidente Associazione delle imprese per le attività spaziali. Alle ore 16.30 il focus sarà su un ambito di ricerca avanzata e innovativa come la robotica "soft", ossia quella che prende ispirazione dal mondo naturale. A parlarne, soffermandosi sulle loro ultime ricerche, saranno Cecilia Laschi, docente di Ingegneria meccanica alla NUS National University Singapore, Barbara Mazzolai, vicedirettrice dell'IIT-Istituto Italiano di Tecnologia ed Emanuele Menegatti, docente di Intelligent robotics dell'Università di Padova. Si affronteranno poi i temi di formazione e trasferimento tecnologico, partendo da una domanda: è davvero così difficile fare ricerca in Italia? Cercheranno di rispondere Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est, Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano e Stefano Micelli, dell'Università Ca’ Foscari Venezia e presidente di Upskill. La giornata di sabato è anche caratterizzata dalla presentazione dei titoli finalisti del "Premio Libro dell'Anno sull'Innovazione": si tratta de Il mondo in sintesi (Egea) di Cosimo Accoto, L’algoritmo del mondo (Il Mulino) di Luca Amendola, Senza uguali (Egea) di Guido Caldarelli, ed Eppur s’innova (Luiss University Press) di Luca De Biase. I libri saranno presentati nel corso della giornata di sabato 20 maggio alla Libreria ItalyPost di Padova. A seguire, alle ore 18, in programma la Cerimonia di Premiazione con l’assegnazione del Premio, all'Auditorium del Centro Culturale San Gaetano.

Domenica

Domenica, durante la giornata conclusiva del Festival, si parlerà de “La città dell’innovazione”, delle loro caratteristiche e prospettive: a discuterne saranno Luca De Biase, giornalista sui temi dell’innovazione, Fabrizio Dughiero, prorettore all’Innovazione e Trasferimento tecnologico Università di Padova, Margherita Cera, assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Programma Agenda Digitale Comune di Padova, Claudio Melchiorri, delegato del Rettore ai Rapporti con le imprese e ricerca industriale Università di Bologna e Franco Mosconi, docente di Economia e politica industriale Università di Parma. Si proseguirà poi con Giuseppe Remuzzi, direttore Istituto Mario Negri e autore del libro “Quando i medici sbagliano". Il testimone passerà, poi, per l’evento di chiusura, al filosofo e teologo Vito Mancuso, che discuterà del complesso rapporto tra uomo e tecnologia. Il Festival, diretto da Giovanni Caprara, uno dei più autorevoli editorialisti scientifici italiani, è curato da Goodnet Territori in Rete, promosso da ItalyPost, dal Comune di Padova – Assessorato alla Cultura e Assessorato all’Innovazione e dal Corriere della Sera, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Padova, e la main partnership di Intesa Sanpaolo. I partner sono auxiell, AcegasApsAmga, Eni ed EstEnergy.

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