rotate-mobile
Cultura Piazze / Via Arco Valaresso, 7

"Giotto e gli affreschi del Trecento" la presidente del Senato e le istituzioni per l'Unesco alla Sala dei Giganti

La Sala dei Giganti in Piazza Capitaniato a Padova ospita il prossimo 6 febbraio alle 18,30 un importante appuntamento per la città e per il patrimonio culturale del nostro territorio.

Il Club per l’UNESCO di Padova e il Rotary Padova Est – esempi di cittadinanza attiva che da sempre hanno creduto nella promozione della cultura - organizzano un incontro di alto profilo istituzionale a supporto della candidatura UNESCO della Cappella degli Scrovegni di Giotto e i cicli affrescati del Trecento a Padova.

Dettagli

Il ciclo degli affreschi di Giotto, commissionatogli da Enrico Scrovegni nel 1303, raffigura una sequenza di storie tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento che culmina nella morte e resurrezione del Figlio di Dio e nel Giudizio Universal; lo scopo era quello di sollecitare chi entrava nella Cappella a rimeditare sul suo sacrificio per la salvezza dell'umanità.

Il ciclo della Cappella degli Scrovegni costituisce il più alto capolavoro del pittore e della storia dell'arte occidentale, pari solamente alla Cappella Sistina di Michelangelo in Roma. Con quest'opera Giotto inizia una nuova era nella storia della pittura, superando l'astrazione formale della corrente bizantina allora dominante, per proporre forme umane più naturali e realistiche e per questo fu definito anche il primo pittore moderno.

All’Incontro parteciperanno tutti i soggetti istituzionali che da tempo sostengono la candidatura con impegno e professionalità, e sarà l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte, essendo la stessa nella fase finale di valutazione internazionale. In occasione del riconoscimento attribuito a Padova, quale Capitale Europea del Volontariato, i Club promotori intendono sottolineare il ruolo determinante che ha svolto l’intera Comunità sociale nella promozione del patrimonio culturale della Città di Padova.

Interverranno la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, l’Assessore della Regione Veneto Roberto Marcato, il Sindaco di Padova, Sergio Giordani e il Rettore dell’Università degli Studi di Padova, Rosario Rizzuto, l’ Assessore provinciale EnricoTurrin, il Presidente della  Commissione Nazionale UNESCO Franco Bernabè, il Rappresentante Permanente  per l’Italia all’UNESCO Massimo Riccardo, il Presidente della  Fondazione Cariparo Gilberto Muraro, la Presidente del Club per l’UNESCO di Padova  Vittoria Nicoletta Ghedini e il Presidente del Rotary Padova Est Alberto Bonandini, l’Assessore alla cultura Andrea Colasio e il Project manager per la candidatura UNESCO Giorgio Andrian. Modera l’incontro Ines Thomas Lanfranchi.

Giotto già nel 1302 aveva dipinto, nella Basilica del Santo, gli affreschi nella Cappella delle Benedizioni posta sotto il giuspatronato proprio della famiglia Scrovegni.

Dopo aver risposto alla chiamata dei Frati minori del Santo e di un committente privato, Giotto decora sempre a Padova per il Comune, il grande ciclo astrologico del Palazzo della Ragione, nel luogo deputato all’amministrazione della giustizia e al commercio, oggi perduto, ma fortunatamente ancora ammirabile attraverso le successive riprese delle iconografie giottesche.

Dopo un periodo difficile di guerre, seguito alla nomina da parte dell’Imperatore di Cangrande della

Scala a vicario imperiale, nel 1318, grazie alle abili trattative diplomatiche di Giacomo da Carrara,

ritorna la pace in città e Padova rifiorisce “culla delle arti”. Nella Reggia fatta costruire da Ubertino

da Carrara - nell’area delimitata dalla Strada Maggiore, dalla contrada del Duomo, dalla chiesa di San Nicolò e dal fiume - il pittore di corte Guariento viene chiamato a decorare quel prezioso la Cappella interna alla Reggia, ora sede dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere ed Arti. Successivamente, Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, commissiona la decorazione dell’intero Battistero del Duomo contribuendo alla creazione del maggiore capolavoro di Giusto de’ Menabuoi databile tra il 1375 e il 1376.

Nel percorso della candidatura è inserita anche la chiesa dei santi Giacomo e Filippo degli Eremitani, di proprietà della Diocesi di Padova come il Battistero del Duomo, dove l’ordine religioso risponde alla committenza laica di Enrico Scrovegni con interventi pittorici sia negli spazi del Convento sia all’interno della chiesa a partire dal 1324 fino al 1380 con la lunetta di Altichiero da Zevio per Cappella della famiglia Dotto. Ritroviamo Altichiero protagonista poi di un’altra impresa legata alla Signoria dei Carraresi, quella di Raimondino Lupi, che chiama l’artista per la decorazione ad affresco del mausoleo di famiglia, oggi Oratorio di San Giorgio, inserito nella candidatura nell’ambito “Cittadella antoniana” insieme ai cicli pittorici del Convento e della Basilica del Santo, ad opera di Giotto, Altichiero, Jacopo Avanzi e Giusto de’ Menabuoi.

Come partecipare

Ingresso ad invito

Info web

https://www.facebook.com/clubUNESCOPD/

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Giotto e gli affreschi del Trecento" la presidente del Senato e le istituzioni per l'Unesco alla Sala dei Giganti

PadovaOggi è in caricamento